La Francia prevede di fornire cacciabombardieri Mirage 2000-5 all'Ucraina e di iniziare l'addestramento dei piloti quest'estate, con il primo ciclo di formazione completato entro la fine dell'anno, ha detto giovedì il presidente francese Emmanuel Macron.
Parigi, a quanto risulta, sta radunando una coalizione con altri Paesi per fornire gli aerei, simile a quella composta da molti altri Paesi europei per fornire all'aeronautica ucraina i caccia F-16, ha detto Macron in un’intervista alle emittenti TF1 e France 2.
Il Mirage 2000 è un caccia da combattimento multiruolo fabbricato dalla francese Dassault Aviation che ha effettuato il suo primo volo nel 1978 ed è entrato in servizio nell'aeronautica francese a partire dal 1984. Il velivolo ha goduto di un buon successo di esportazioni essendo stato selezionato da Abu Dhabi, Egitto, Grecia, India, Perù, Qatar, Taiwan ed Emirati Arabi Uniti.
La versione 5 del Mirage 2000 è stata pensata principalmente per compiti da difesa aerea, ma ha un'ottima predisposizione per l'attacco terrestre: essa incorpora avionica avanzata, nuove caratteristiche di fuoco aria-terra e aria-aria su bersagli multipli utilizzando il radar Rdy e nuovi sensori e sistemi di controllo.
Dassault Aviation ha prodotto circa 600 caccia Mirage 2000 in totale e attualmente l'Armée de l'Air e de l'Espace ha in servizio 66 Mirage 2000-D (versione da bombardamento) e 26 Mirage 2000-5F.
La versione 5 è compatibile con il missile aria-aria Mica e coi missili da crociera Scalp che la Francia ha fornito all’Ucraina nonché coi missili aria-aria Super 530D e Sky Flash. Sempre parlando di carico bellico, il cacciabombardiere può trasportare bombe a guida laser BGL 1000 e AS30L, missili anti-radiazioni Armat, missili anti-nave AM39 Exocet e lanciarazzi.
Il Mirage 2000 è un velivolo monoposto, monomotore e con ala a delta che può raggiungere la velocità massima (in configurazione pulita) di 2530 Km/h (Mach 2.07) e ha un raggio d'azione di circa 1550 chilometri (senza serbatoi supplementari).
La decisione dell'Eliseo di cedere i caccia all'Ucraina, che saranno ritirati anche dai Paesi a cui la Francia li ha venduti (probabilmente dietro conveniente accordo per sostituirli coi Rafale), è alquanto controversa sia politicamente sia dal punto di vista prettamente militare.
Parigi sembra davvero intenzionata a consegnare un certo numero di questi cacciabombardieri (non è ancora noto quanti) all'aeronautica di Kiev in quanto i piloti ucraini hanno già cominciato, dal 2023, l'addestramento base sui velivoli Alpha Jet, che l'aeronautica francese utilizza per formare i piloti per i caccia veloci di quarta generazione che ha in servizio.
Dal punto di vista militare i Mirage 2000-5 non saranno un game changer come non lo saranno gli F-16, in quanto la consegna diluita nel tempo non permetterà di avere un immediato vantaggio tattico sul campo di battaglia, esponendoli maggiormente alla reazione della caccia nemica.
Inoltre la diversificazione della linea caccia ucraina non è una buona idea, perché per sostenere l'impiego di un velivolo è necessario formare tutta la struttura logistica a terra, personale compreso che deve familiarizzare con l'aereo, e pertanto è richiesto molto tempo, che potrebbe essere impiegato in modo migliore per aumentarne l'efficienza per i caccia F-16.
Gli stessi piloti ucraini, e ufficiali di missione, devono comprendere le capacità del velivolo per poterlo utilizzare al meglio quindi anche stabilire (e apprendere) le tattiche adeguate. Da questo punto di vista sarà necessario il supporto francese sul campo, sia per la logistica dei pezzi di ricambio sia per l'istruzione al personale di terra.
Generalmente l'integrazione del Mirage 2000 nelle strutture operative e tattiche esistenti potrebbe richiedere aggiustamenti per garantire l’interoperabilità con altri tipi di caccia presenti, includendo la compatibilità co i sistemi di comunicazione e la pianificazione congiunta delle missioni: non dovrebbe essere un problema oltremodo limitante per l'Ucraina, considerando che è già stata in grado di integrare i sistemi d’arma della Nato su quelli di tipo
sovietico/russo, ma richiederà del tempo.In ogni caso avere a disposizione un altro caccia di quarta generazione sicuramente apporterà dei benefici sul campo di battaglia, ma non così grandi da essere dirompenti.
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