Fabbriche di armi, scuole, città: cosa c'è dietro la strategia sotterranea di Kiev

Di fronte alla prospettiva di un lungo conflitto con la Federazione Russa, l’Ucraina sta adattando non solo il proprio sistema produttivo spostando le fabbriche in località sotterranee

Fabbriche di armi, scuole, città: cosa c'è dietro la strategia sotterranea di Kiev

L’invasione russa dell’Ucraina rappresenta un conflitto convenzionale a fronte simmetrico caratterizzato da una profonda sperequazione delle forze in campo, nonché da una sproporzione molto rilevante nelle capacità di eseguir attacchi a lungo raggio sul territorio nemico. Nel presente caso, la Federazione Russa dispone delle capacità di colpire pressoché l’intero territorio ucraino, mentre Kiev, pur avendo nettamente incrementato le proprie capacità di condurre attacchi a lungo raggio, non risulta in grado di eseguire tali operazioni sull’intera estensione del territorio russo, tanto per ragioni di produzione militare, quanto geografiche.

Tale stato di cose era stato rimarcato dall’ex Comandante delle Forze Armate Ucraine Valery Zaluzhny, il quale aveva indicato come la capacità russa di colpire l’intero territorio ucraino risultassero una seria problematica per la condotta di operazioni di addestramento delle forze armate. Tuttavia, tale stato di cose risulta potenzialmente in grado di impattare anche sulla produzione utile alla prosecuzione dello sforzo bellico. Mosca ha infatti adottato una campagna di sistematica distruzione del sistema industriale ucraino, sfruttando anche la carenza di sistemi di difesa aerea nell’inventario di Kiev.

In virtù di ciò, l’Ucraina ha adottato una tattica piuttosto simile a quella di Taiwan, spostare i propri asset sottoterra. L’invasione russa ha costretto infatti Kiev a potenziare notevolmente la propria industria della difesa, la quale anche grazie ad un immane incremento dei fondi allocati, nonché al coinvolgimento di aziende private, fondazioni e piattaforme di raccolta fondi ha significativamente incrementato la produzione nel 2023. In particolare, Kiev si è rivelata in grado di costruire un significativo network di fabbriche sotterranee in grado di garantire una produzione costante al riparo dagli attacchi russi. Tale iniziativa ha contribuito a determinare un forte incremento della produzione militare ucraina nel 2024, processo recentemente culminato nel superamento dei test per la produzione delle munizioni standard Nato da 155 mm.

La Kharkhiv sotterranea

La politica di spostamento delle infrastrutture nel sottosuolo ha parimenti coinvolto anche diverse strutture adibite ad uso civile. In particolare, queste ultime risultano principalmente rivolte alla fascia demografica maggiormente danneggiata dal confitto, quella dei bambini. Nel mese di aprile di quest’anno la città di Lviv ha infatti visto l’apertura di un innovativo centro perinatale all’interno di un rifugio sotterraneo. Contemporaneamente sono stati aperti spazi destinati ai minori nelle Oblast di Kherson e Zaporizhia. Questi ultimi risultano adibiti non solo all’erogazione di servizi didattici, ma anche a garantire un’interazione personale tra i bambini resa impossibile dal conflitto. La città simbolo di tale processo è risultata essere Kharkhiv, secondo centro urbano del paese. Sin dall’inizio del conflitto la città è stata infatti uno dei principali bersagli dei bombardamenti russi, i quali hanno obbligato la popolazione ad adattarsi alle nuove condizioni di vita. La metropolitana cittadina è stata infatti trasformata in una vera e propria scuola in grado di fornire servizi a centinaia di bambini.

Igor Terekov, sindaco della città, ha successivamente annunciato l’avvio di un progetto volto a costruire una vera e propria “città sotterranea”. Tale struttura, sviluppata da un architetto locale in collaborazione con il Norman Forster’s Breurau, uno studio britannico, si estenderà per un totale di 236.000 metri quadrati e comprenderà una scuola, istituti medici, parcheggi, aree commerciali e altre forme di servizi. Il primo cittadino di Kharkhiv ha indicato come il pionieristico progetto, presentato dall’agenzia di investimento della città, non graverà sulle casse dei contribuenti, ma verrà finanziato esclusivamente mediante fondi provenienti da investitori privati. “Stiamo cercando investitori, perché questo progetto costerà molto. Ma è necessario che la popolazione si senta al sicuro”, questo il commento del sindaco.

L’impatto sul conflitto

Allo stato attuale l’Ucraina si trova ad affrontare un conflitto d’attrito, dove la capacità produttive atte a sostituire le perdite assume un ruolo assolutamente decisivo. Date le proprie superiori risorse economiche e demografiche, la Federazione Russa risulta avvantaggiata dalla presente condizione di stallo operativo. A tal proposito, la rottura dell’attuale impasse ed il ritorno ad una guerra di movimento rappresentano una conditio sine qua non per il conseguimento di una vittoria militare ucraina. Attualmente, la costante cannibalizzazione da parte delle forze armate ucraine degli aiuti occidentali e della produzione militare domestica al fine di eseguire operazioni difensive, determina l’impossibilità di formare scorte che possano essere impiegate per una nuova controffensiva.

In virtù delle possenti fortificazioni erette dalle forze russe nei territori da esse occupati, l’avvio di massicce operazioni offensive da parte ucraina è subordinato alla formazione di una possente massa di

manodopera e sistemi d’arma, realizzabile solo mediante l’accumulo di scorte. La politica di spostamento do fabbriche e attività economiche nel sottosuolo, potrebbe risultare una manovra funzionale in tal senso.

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