
Il prosieguo di accordo per un cessate il fuoco a Gaza potrebbe essere prossimo secondo l'inviato dell'amministrazione Trump Adam Boehler: in questa fase dovrebbero essere rilasciati tutti gli ostaggi di Hamas. In in'intervista alla Cnn ha dichiarato che qualcosa potrebbe esserci "in settimane", e che nella situazione attuale c'è abbastanza per giungere a un compromesso tra quello che Hamas vuole e ha accettato e quello che Israele vuole.
Intanto, Gaza resta al buio: il ministro dell'Energia, Eli Cohen, ha intimato alla Israel Electric Corporation di interrompere immediatamente la fornitura di elettricità alla Striscia. Il provvedimento sembrerebbe un apparente tentativo di aumentare la pressione negoziale sulla Striscia dove sono ancora trattenuti 59 ostaggi. Cohen ha dichiarato che Tel Aviv impiegherà tutti gli strumenti a sua disposizione affinché tutti gli ostaggi tornino a casa e per evitare il rientro di Hamas. La mossa del ministro arriva dopo che Israele ha annunciato di aver bloccato l'ingresso di merci a Gaza per quello che ha definito il rifiuto di Hamas di accettare la proroga della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.
A Doha, invece, prosegue la navetta negoziale. Gli Stati Uniti e Israele stanno intensificando gli sforzi diplomatici per estendere la tregua, con un nuovo round di colloqui previsto in Qatar. Boehler, ha giá definito gli incontri diretti tra Washington e Hamas "molto utili", lasciando aperta la possibilità di ulteriori negoziati diretti con Hamas. Così, mentre Washington si mostra ottimista, Israele ha annunciato di aver accettato l'invito dei mediatori sostenuti dagli Stati Uniti per inviare una delegazione a Doha domani. Secondo fonti diplomatiche, la delegazione israeliana seguirà il piano promosso dall'inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, volto a estendere la prima fase dell'accordo sugli ostaggi per altri due mesi. L'obiettivo sarebbe evitare un'escalation militare a Gaza durante il mese sacro di Ramadan e la festività ebraica di Pesach. Hamas, da parte sua, ha lodato il ruolo di Witkoff nei negoziati, definendolo "importante" per il raggiungimento della tregua del 19 gennaio scorso. "Speriamo che lavorerà per il successo della seconda fase del cessate il fuoco", ha dichiarato il dirigente di Hamas, Taher al-Nono, citato alla stampa internazionale.
Il governo israeliano starebbe, intanto, lavorando, su iniziativa di Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz, all'istituzione di un ente per la migrazione che gestirà l'esodo dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, secondo il piano annunciato da Donald Trump. Lo ha reso noto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, precisando che il piano è I suoi stessi successivi "sono in coordinamento con l'Amministrazione Usa". Il progetto è "logisticamente complesso" e prevede che i palestinesi lascino volontariamente la regione, ha aggiunto il ministro del partito del sionismo religioso. Il processo inizierà già nelle prossime settimane, ha sottolineato, poiché "Ai residenti attuali della Striscia di Gaza non rimarrà nulla nella regione nei prossimi 10 o 15 anni".
L'Unione europea, invece, accoglie con favore il piano arabo di ripresa e ricostruzione presentato al vertice del Cairo il 4 marzo scorso.
Questo piano rappresenta una base seria per le discussioni sul futuro della Striscia di Gaza, e l'Europa ha intenzione di discutere queste idee con i partner arabi. Così, in una nota, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue, Kaja Kallas, in merito al piano arabo per Gaza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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