"Hanno ucciso il mio collega". Giornalista italiano ferito in Ucraina

L'inviato di Repubblica Corrado Zunino si trova all'ospedale civile di Kherson dove sta ricevendo le cure dei medici ucraini. Colpita la macchina dove si trovava insieme al suo collaboratore, che non ce l'ha fatta. L'area è stata attaccata 75 volte dai russi nelle 24 ore precedenti

"Hanno ucciso il mio collega". Giornalista italiano ferito in Ucraina

Il giornalista italiano Corrado Zunino è rimasto ferito in un attacco nella regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina. L'inviato del quotidiano Repubblica e il fixer, deceduto, con cui si trovava alle porte di Kherson sono stati presi di mira dai cecchini russi mentre si trovavano a bordo di un'auto. Zunino è stato ricoverato all'ospedale civile della città dopo aver riportato una ferita alla spalla.

Le condizioni del giornalista italiano ferito in Ucraina

La Farnesina ha assicurato che il reporter sta bene e sta ricevendo l'assistenza dell'ambasciata italiana a Kiev. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni dell'accaduto e ha confermato di aver ricevuto la massima collaborazione delle autorità ucraine dopo aver parlato con il suo omologo Dmitro Kuleba, in queste ore a Roma ospite della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.

Bogdan Bitik, il collega che viaggiava insieme a Zunino, è morto sul colpo. Ad annunciarlo è il giornalista di Repubblica su Twitter: "In viaggio da Kherson verso Odessa. Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all'inizio del Ponte di Kherson. Un dolore infinito. Avevo il giubbotto con la scritta Press", si legge sull'account di Zunino. "Abbiamo passato tre check-point, Bogdan ha parlato con i militari ucraini e ci hanno fatto passare senza problemi. Non era una zona di combattimenti. Poi siamo stati colpiti, ho sentito un sibilo e ho visto Bogdan a terra, non si muoveva, ho strisciato fino a togliermi dalla fila del fuoco", ha spiegato in una telefonata con la redazione del giornale. "Ho corso fino a quando non ho incrociato un'auto di un civile. Ero pieno di sangue, mi sono fatto portare fino all'ospedale di Kherson. Ho quattro ferite ma sono stato curato perfettamente. Ho provato più volte a chiamare Bogdan, non rispondeva. Era un mio grande amico, è una sofferenza atroce".

"A seguito di un attacco di artiglieria su Stanislav, un uomo di 26 anni è rimasto ferito. I russi hanno sparato anche nell'area del ponte Antonivsky, a seguito del quale è rimasto ferito un rappresentante della stampa straniera". È questa la ricostruzione del capo di gabinetto del presidente ucraino, Andriy Yermak, citato da Ukrainska Pravda. La zona vicino al ponte di cui parla Yermak dov'è avvenuta l'incursione del drone sarebbe interdetta ai media.

Stamattina l'amministrazione militare dell'Oblast' di Kherson aveva registrato 75 attacchi provenienti dalle posizioni russe nelle 24 ore precedenti. Il capoluogo omonimo è stato liberato dalle forze ucraine l'11 novembre 2022.

La solidarietà delle istituzioni e il precedente di Mattia Sorbi

Messaggi di solidarietà sono arrivati da parte delle istituzioni. "Desidero esprimere i migliori auguri di pronta guarigione al giornalista di Repubblica Corrado Zunino, rimasto ferito ad una spalla durante l'attacco di un drone a Kherson in Ucraina. A lui e al direttore Maurizio Molinari giunga la vicinanza mia personale e del Senato", ha scritto in una nota il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Sono vicino a Corrado Zunino per quello che è accaduto in Ucraina. Spero che tutto si risolva senza conseguenze. Un augurio di pronta guarigione", ha dichiarato sui social il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.

Auguri di pronta guarigione anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto: "Sono vicino a Corrado Zunino, giornalista del quotidiano La Repubblica, rimasto ferito nel corso di un attacco a Kherson", ha detto dall'Uzbekistan dove si trova in visita ufficiale. "A lui gli auguri di pronta guarigione da parte della famiglia della Difesa. Dolore e sgomento invece per la morte del suo collaboratore, Bogdan Bitik, vittima con Zunino di un agguato di cecchini russi. Grazie inoltre a tutti i corrispondenti, italiani e stranieri, presenti sul campo che raccontano con coraggio le atrocità di questa guerra".

Non è la prima volta che un giornalista del nostro Paese viene ferito in Ucraina. Lo scorso 8 settembre, sempre a Kherson, il giornalista freelance Mattia Sorbi è sopravvissuto all'esplosione di una mina dopo aver preso un taxi che lo avrebbe dovuto portare a Oleksandrivka, nella regione di Donetsk.

Subito dopo l'incidente, il ministero della Difesa russo aveva pubblicato un video che mostrava Sorbi sul letto di un ospedale controllato da Mosca. La stessa sorte è toccata due mesi dopo a Claudio Locatelli e al fotoreporter Niccolò Celesti, finiti nel mirino dell'esercito russo a Kherson.

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