
Un tridente formato da Gran Bretagna, Francia e Turchia probabilmente fornirà la maggior parte di un potenziale forza di peacekeeping in Ucraina. L'indiscrezione arriva dalla Cnn attraverso dirigenti europei.
Non più tardi di due giorni fa era stato lo stesso presidente turco Recep Erdogan a dichiarare che "La sicurezza europea è impensabile senza la Turchia". La Turchia, infatti, conferma di considerare il processo di adesione alla Ue una "priorità strategica" in quanto è una "parte inscindibile dell'Europa", ha affermato Erdogan in un discorso agli ambasciatori stranieri ad Ankara. "Sta diventando sempre più impossibile per l'Europa continuare a svolgere il suo ruolo di attore globale senza che la Turchia prenda il posto che le spetta", aveva affermato. Torna dunque a sperare in una riabilitazione europea, dopo anni schizofrenici nella Nato come con Bruxelles, e soprattutto alla luce della deposizione delle armi da parte del Pkk.
Se dopo il summit di Lancaster House di domenica il ruolo di Francia e Regno Unito sembra alquanto papabile nel futuro delle sorti ucraine, meno scontato è quello di Ankara, nonostante la Turchia sia stata nella prima fase del conflitto un importante mediatore tra Mosca e il resto del mondo. Il summit di Londra si è rivelato cruciale, ma ha messo in evidenza divergenze su come raggiungere un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina. A far emergere le fratture, secondo il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, è stato soprattutto il nuovo orientamento degli Stati Uniti. "All'interno dell'Unione Europea sono emerse posizioni differenti, influenzate dalla linea adottata da Washington nelle ultime settimane e dalla crescente chiarezza di tale posizione", aveva dichiarato Fidan dopo l'incontro sull'Hurriyet.
Il riferimento è al cambio di rotta della politica statunitense sulla guerra russo-ucraina con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Un fattore che, secondo Ankara, ha alimentato interrogativi tra i leader europei, spingendoli a intensificare la frequenza di questi vertici. Per quanto riguarda il ruolo della Turchia, Fidan ha ribadito il peso del Paese nei negoziati di pace e nella ridefinizione dell’architettura di sicurezza europea. Un processo nel quale, ha affermato, il presidente Erdogan avrebbe una visione strategica "chiara e ambiziosa".
Intanto, questa sera Emmanuel Macron ha parlato alla nazione: la Francia riunirà la prossima settimana a Parigi i capi di stato maggiore dei Paesi pronti a garantire la pace futura in Ucraina. Per il presidente francese, le forze europee potranno essere schierate in Ucraina "una volta firmata la pace". La pace in Ucraina, ha detto parlando ai francesi in diretta tv, "passerà forse per il dispiegamento di forze europee", ma queste forze "non dovranno battersi oggi sulla linea del fronte. Andranno lì soltanto una volta che la pace sarà stata firmata, per garantirne il pieno rispetto".
Indipendentemente dalla rapidità con cui si raggiungerà la pace in Ucraina, i Paesi europei devono migliorare le proprie capacità di difesa e deterrenza. È il monito lanciato da Macron, che ha sottolineato l'urgenza di rafforzare il settore della Difesa, pur rimanendo all'interno della NATO, ma con maggiore indipendenza strategica. Il presidente francese ha ribadito che il futuro dell’Europa non può essere determinato da Washington o Mosca. Macron ha inoltre insistito sulla necessità di incrementare gli investimenti nella spesa militare, garantendo che ciò non gravi sui bilanci pubblici né sui cittadini. Rivendicando il primato della Francia nel contesto europeo, ha ricordato che il Paese dispone delle forze armate più efficienti del continente e, grazie alle scelte strategiche adottate nel dopoguerra, possiede una capacità di deterrenza nucleare che garantisce una protezione superiore rispetto agli altri Stati vicini.
Non solo, ma Parigi ora mira al colpo di scena: Macron ha annunciato l'intenzione di avviare discussioni con i partner europei sull'estensione della deterrenza nucleare della Francia all'intera Unione europea.
"Rispondendo all'appello storico del futuro cancelliere tedesco (Friedrich Merz), ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati europei attraverso la nostra deterrenza", ha dichiarato Macron in un discorso alla nazione. Tuttavia, ha precisato che la decisione finale su qualsiasi utilizzo dell'arsenale nucleare francese resterà esclusivamente nelle mani del presidente della Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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