I punti chiave
- Khamenei incontra il leader di Hamas
- Netanyhau rimanda il cessate il fuoco
- Il 7 ottobre in azione anche combattenti stranieri
- Trovato il corpo di una ragazza dispersa al rave party di Reim
- Colpiti oltre 2.500 obiettivi
- Il valico di Rafah resta chiuso
- Iran: "Usa garantiscano cessate il fuoco o saranno colpiti duramente"
- Scontri in Cisgiordania
- Blinken in visita a Ramallah: "Stop alla violenza estremista"
- Postazione per i razzi vicino a una piscina per bambini: l'orrore di Hamas
- Iran: "Sventato attacco con droni del Mossad"
- Bufera per il raid sul campo profughi di Maghazi
- Spiragli sulla tregua
- "Atomica su Gaza una possibilità". "Parole fuori dalla realtà": bufera nel governo israeliano
- Emily è viva. La credevano morta a Beeri
"Oggi abbiamo circondato Gaza City". L'annuncio è arrivato dal portavoce militare israeliano Daniel Hagari. "La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud". Sempre Hagari ha sottolineato che l'eservito sta conducendo un "attacco significativo" che "sta prendendo di mira le infrastrutture di Hamas sopra e sottoterra, così come i militanti e gli alti comandanti". E ha aggiunto che le truppe "hanno raggiunto la costa e la stanno tenendo. Ora ci sono attacchi diffusi contro le infrastrutture del terrorismo, sotto terra e si in superficie". Intanto in merito al conflitto in Medio Oriente, il Papa ha sentito il presidente iraniano Raisi. La conversazione, riferiscono dal Vaticano, è avvenuta nel pomeriggio su richiesta del presidente dell'Iran. Intanto Hamas ha denunciato il bombardamento di 3 scuole, mentre l'esercito israeliano ha accusato l'organizzazione terroristica di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati. Su X l'esercito israeliano ha spiegato che "mentre impedisce ai civili di mettersi in salvo nel sud di Gaza, Hamas si nasconde nella sua intricata rete di tunnel del terrore". Le Idf hanno anche aggiunto che le sue truppe "hanno scoperto molteplici punti di accesso ai tunnel durante l'attività operativa nel nord di Gaza".
Khamenei incontra il leader di Hamas
A Teheran la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha incontrato il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Khamenei ha ribadito che "la politica permanente dell'Iran è quella di sostenere le forze della Resistenza Palestinese contro gli occupanti sionisti". Khamenei ha chiesto un'azione seria da parte dei paesi islamici e degli organismi internazionali, nonché il sostegno completo e pratico dei governi islamici alla popolazione di Gaza. Haniyeh ha fatto il punto sugli ultimi sviluppi a Gaza e su quelli che ha definito "crimini del regime sionista", nonché sugli ultimi sviluppi in Cisgiordania.
Netanyhau rimanda il cessate il fuoco
Per ora Tel Aviv non cede alla richieste di "amici e nemici", e tira dritto sull'offensiva, come confermato dal premier Benyamin Netanyhau: "Non ci sarà cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi. Non ci sarà cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi", ha detto di fatto rispondendo a Usa e Onu, "lo abbiamo detto ai nostri amici e nemici. Andremo avanti finché non li avremo sconfitti", ha aggiunto.
Il 7 ottobre in azione anche combattenti stranieri
Le autorità israeliane continuano a indagare sull'attacco di Hamas del 7 ottobre. Secondo fonti sentite dalla televisione pubblica Kan al blitz avrebbero partecipato anche diversi "combattenti stranieri". La sensazione sarebbe maturata nei servizi di sicurezza israeliani dopo gli interrogatori di prigionieri catturati sul terreno. Questi terroristi, secondo l'emittente, parlavano un arabo con un accento diverso da quello di Gaza, più simile invece a quello di Paesi del nord Africa. Contrariamente a voci dei giorni scorsi non è stato individuato nessuno che si esprimesse in farsi, o che sembrasse originario dell'Iran. Ma le indagini sono ancora in corso.
Trovato il corpo di una ragazza dispersa al rave party di Reim
Il corpo di una ragazza di 16 anni, che risultava dispersa dagli attacchi del 7 ottobre, è stato identificato. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz. Ruth Peretz, che soffriva di distrofia muscolare e paralisi cerebrale, si trovava al rave party di Reim insieme al padre. L'uomo, Arik Peretz, era stato ritrovato senza vita circa 10 giorni dopo il massacro.
Colpiti oltre 2.500 obiettivi
Dall'inizio delle operazioni su Gaza, tra raid aerei e offensiva via terra, sarebbero stati oltre 2.500 gli obiettivi centrati nella Striscia. La conferma arriva da un portavoce dell'esercito. Le Idf hanno inoltre spiegato che i soldati stanno continuando "ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia".
Il valico di Rafah resta chiuso
Anche oggi i cittadini stranieri e i palestinesi con doppio passaporto non potranno lasciare la Striscia di Gaza dal valico al confine con l'Egitto. Hamas ha dichiarato ieri che la precondizione per riaprirlo è l'evacuazione dei feriti da Gaza City e la cessazione degli attacchi israeliani contro le ambulanze. Tel Aviv, però, ritiene che il gruppo terroristico utilizzi i mezzi di soccorso per trasportare i propri feriti e che permetta loro di abbandonare la zona dei combattimenti attraverso il valico di Rafah. Il passaggio è rimasto aperto solo per i convogli umanitari.
La Casa Bianca, inoltre, ha fatto sapere che ad oggi sono 300 i cittadini americani che sono riusciti a lasciare l'exclave assediata. Il Qatar ha annunciato di essere al lavoro per ottenere la riapertura del valico.
Iran: "Usa garantiscano cessate il fuoco o saranno colpiti duramente"
Il ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, ha "consigliato agli americani di fermare immediatamente la guerra e garantire il cessate il fuoco" a Gaza, altrimenti "saranno colpiti duramente". Il messaggio è stato diffuso su Telegram,
Scontri in Cisgiordania
Si infiamma anche il fronte della Cisgiordania. Violenti scontri tra palestinesi ed esercito israeliano sono esolosi nella notte in varie zone della West Bank, tra cui Jenin, Nablus, Tulkarem e ad Abu Dis. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa secondo cui, in base alle prime informazioni, ci sono stati 2 morti e almeno sei feriti.
Blinken in visita a Ramallah: "Stop alla violenza estremista"
In giornata il segretario di Stato Usa Antony Blinken è stato in visita a Ramallah. Lì ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen. Secondo le prime informazioni Blinken ha chiesto di fermare la "violenza estremista" contro i palestinesi in Cisgiordania. Secondo Reuters Abu Mazen avrebbe ribadito la necessità di un "cessate il fuoco immediato" a Gaza affinchè gli aiuti umanitari possono entrare nella Striscia.
Postazione per i razzi vicino a una piscina per bambini: l'orrore di Hamas
Nel corso della giornata l'esercito israeliano ha annunciato di aver scoperto durante i combattimenti che a Gaza "una postazione di lancio di razzi di Hamas vicino ad una piscina per bambini e fosse di tiro e lanciarazzi in un vecchio parco giochi per bambini". "Questa - ha detto il portavoce - è un'ulteriore prova del deliberato uso di Hamas delle strutture civili e dei civili stessi, inclusi i bambini, come scudi umani per le sue operazioni".
Iran: "Sventato attacco con droni del Mossad"
I media della Repubblica islamica hanno riferito che tre agenti del Mossad di origine iraniana sono stati arrestati nella regione al confine con l'Afghanistan. Pare stessero pianificando un qualche tipo di attacco con droni. L'operazione è stata condotta dai talebani e dai servizi segreti di Teheran.
Bufera per il raid sul campo profughi di Maghazi
Dopo le polmiche per i raid sulle ambulanze ora è di nuovo bufera per il bombardamento che ha colpito il profughi di Maghazi nel centro di Gaza. Secondo il sito Ynet almeno 51 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite in un attacco aereo dell'esercito israeliano. L'attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. "Più di 30 martiri sono arrivati all'ospedale di Al-Aqsa a Deir Al-Balah nel massacro commesso dall'occupazione nel campo di Al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza", ha detto in un comunicato il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra.
Spiragli sulla tregua
Gli Usa continuano a tessere la loro tela diplomatica per frenare l'escalation. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si sta recando a Ramallah in Cisgiordania per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen. Lo riporta Haaretz. Si tratta del primo viaggio del capo della diplomazia Usa in Cisgiordania dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Ieri sera il presidente Usa Joe Biden aveva lasciato intendere che ci sarebbero dei progressi nel raggiungimento di una pausa umanitaria. A un reporter che gli ha fatto la domanda in merito, il presidente ha risposto 'Sì'.
Durante i colloqui, Abu Mazen ha dichiarato che l'Anp si assumerà la responsabilità di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est nel quado di "una una soluzione politica globale".
"Atomica su Gaza una possibilità". "Parole fuori dalla realtà": bufera nel governo israeliano
Bufera nel governo israeliano per le parole di Amichai Eliyahu, ministro per il Patrimonio edilizio. Secondo Eliyahu l'utilizzo della bomba atomica su Gaza è, a suo giudizio, "una delle possibilità" in campo. In un'intervista a radio Kol Barma il ministro ha attaccato violentemente la Striscia: "Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti. A Gaza non esistono persone non coinvolte", ha osservato. A strettissimi giro sono arrivati gli altolà di vari membri dell'esecutivo, Benjamin Netanyahu in testa. Il primo ministro israeliano ha bollato le dichiarazioni di Eliyahu come "parole fuori dalla realtà". "Israele e il suo esercito operano secondo i più alti standard del diritto internazionale per prevenire danni ai civili non coinvolti, e continueremo a farlo fino alla vittoria". si legge sul quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. Quasi subito Eliyahu ha fatto parziale marcia indietro dicendo che si trattava di una "metafora": "È chiaro", ha detto suX, "a chiunque abbia un cervello che le parole sull'atomica erano metaforiche".
Emily è viva. La credevano morta a Beeri
Nessuno può dimenticare il video raggelante del padre Emily Hand, una bambina di 8 anni che il 7 ottobre era nel kibbutz di Beeri, tra i primi ad essere assaltati dai terroristi: con il viso devastato dalle lacrime aveva detto al mondo che era meglio che la sua bambina fosse morta, anziché finita ostaggio dei terroristi in un tunnel di Gaza.
Channel 12 ha rivelato che è viva la piccola dai capelli rossi, con la sua maglietta col gelato dipinto, sorridente davanti a un campo di fiori nella foto che tutti hanno visto passare in tv. La famiglia è stata informata dalle autorità israeliane cinque giorni fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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