"I leader mondiali sosterranno la proposta di tregua". Pressing di Blinken su Netanyahu

Il segretario di Stato americano si è recato a Gerusalemme per incontrare il premier israeliano e sostenere sia la tregua con Hamas, sia gli sforzi diplomatici per stabilizzare l'intera regione

"I leader mondiali sosterranno la proposta di tregua". Pressing di Blinken su Netanyahu
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A Gerusalemme è terminato l’incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il numero due della Casa Bianca si è recato in Medio Oriente lunedì 10 giugno per promuovere l’accordo di cessate il fuoco tra Tel Aviv e Hamas, assicurando così il rilascio degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza.

Gli Stati Uniti e gli altri leader mondiali sosterranno la proposta di liberazione degli ostaggi e di un immediato cessate il fuoco a Gaza”, ha dichiarato Blinken al primo ministro ebraico. Secondo un resoconto diffuso dal dipartimento di Stato Usa, il segretario ha anche “ribadito il fermo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele, anche assicurando che il 7 ottobre non dovrà ripetersi mai più” e “che la proposta sul tavolo aprirebbe la possibilità di una situazione di calma lungo il confine settentrionale di Israele e di un'ulteriore integrazione con i Paesi della regione”. Blinken ha inoltre aggiornato Netanyahu sugli sforzi diplomatici in corso per pianificare il periodo postbellico, “sottolineando l'importanza di tali sforzi per garantire pace, sicurezza e stabilità a lungo termine sia agli israeliani che ai palestinesi”, e ha evidenziato l’importanza di evitare che il conflitto si estenda.

Durante il loro incontro, il premier israeliano e il segretario di Stato Usa sono stati raggiunti da alcuni loro collaboratori: dal lato ebraico, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e il consigliere per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, mentre alla delegazione statunitense si sono uniti il consigliere di Blinken Derek Chollet, l'assistente del segretario di Stato per gli Affari del Vicino Oriente Barbara Leaf, l'inviata speciale per le questioni umanitarie in Medio Oriente Lisa Grande e la vice capo missione Stephanie L. Hallett.

A fare da sfondo a questo vertice, il recente blitz che ha portato alla liberazione di quattro ostaggi e, secondo fonti della Casa Bianca, convinto Netanyahu a continuare a spingere sulla pressione militare per ottenere un accordo favorevole, le dimissioni di Benny Gantz, ormai ex membro del gabinetto di guerra che ha deciso di sfilarsi per la mancanza di un piano postbellico a Gaza, e la notizia diffusa da Nbc News secondo cui gli Stati Uniti starebbero valutando l’opzione di raggiungere

un’intesa separata con Hamas per la liberazione di quattro ostaggi americani. Una situazione complessa, questa, che vede il premier israeliano assediato sia sul fronte interno, sia su quello internazionale.

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