I prigionieri, il corridoio di sicurezza, i raid sugli aeroporti: prosegue l'offensiva ucraina a Kursk

Prosegue l'offensiva ucraina nella regione di Kursk. Inviati altri 12mila soldati di Kiev, secondo le stime di Mosca. L'idea di Zelensky: creare una zona di sicurezza verso la Russia

I prigionieri, il corridoio di sicurezza, i raid sugli aeroporti: prosegue l'offensiva ucraina a Kursk
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Kiev non ha intenzione di mollare l'offensiva su Kursk. Volodymir Zelensky starebbe addirittura considerando l'ipotesi di aprire, "se necessario", "uffici di comando militare" nella regione russa dove le forze ucraine controllano mille chilometri quadrati, secondo la versione di Kiev (gli analisti considerano più realista la cifra di 800). In una riunione di gabinetto il presidente ucraino ha parlato degli aspetti di sicurezza e umanitari legati all'operazione. "Stiamo difendendo l'Ucraina e gli ucraini" nel pieno rispetto del diritto internazionale, ha spiegato Zelensky, che ieri aveva precisato che Kiev non aveva intenzione di occupare la regione russa, in un post su Facebook.

La situazione sul campo

La situazione sul campo, tuttavia, resta fluida, con Kiev che rivendica successi di giorno in giorno e Mosca che seguita nel pubblicizzare la repressione del nemico. "Stiamo facendo ulteriori progressi nella regione di Kursk. Da uno a due chilometri in diverse aree dall'inizio della giornata. E più di cento militari russi catturati nello stesso periodo", afferma il presidente ucraino. Intanto, anche la regione russa di Belgorod, fin dall'inizio el conflitto oggetto elle incursioni della guerriglia anti-Putin ha dichiarato lo stato di emergenza. "La situazione nella nostra regione continua a rimanere estremamente difficile e tesa", ha affermato il governatore, Vyacheslav Gladkov.

I raid sugli aeroporti questa notte

Questa notte sono stati attaccati tre aeroporti militari russi. Lo riferisce Nastojascee Vremja, emittente televisiva in lingua russa con sede a Praga creata da "Radio Free Europe", secondo cui delle esplosioni sono avvenute negli aeroporti militari di Borjsoglibsk, Baltimor e Savaslejka. Diverse regioni russe nella notte sono state oggetto di un pesante attacco di droni ucraini. Il governatore della regione di Voronezh, Oleksandr Gusev, ha affermato che più di 35 droni hanno preso di mira la regione nel corso della notte.

Secondo alcuni canali Telegram, a Voronezh si è verificato un incendio che, molto probabilmente, è divampato all'aeroporto militare di Baltimor, alla periferia della città. Attacchi ed esplosioni di droni sono stati segnalati anche a Borjsoglibsk, nella regione di Voronezh, dove si trova un altro aeroporto militare. Testimoni oculari affermano che l'area dello scalo militare sarebbe stata avvolta dalle fiamme. Il canale Telegram Astra ha riferito che altri droni ucraini sono stati avvistati anche sopra gli insediamenti di Veletma e Savasleyk nella regione di Nizhnij Novgorod: alcuni media locali riportano di almeno dieci attacchi contro la base aerea di Savaslejka. In questa base aerea hanno sede dei MiG-31, portamissili Kinzhal e una succursale del quarto Centro statale per l'addestramento del personale dell'aviazione e i test militari del ministero della Difesa russo.

Zone cuscinetto e corridoi umanitari

Quanto agli aspetti umanitari, l'Ucraina sostiene di stare creando una "zona di sicurezza" nella regione russa di Kursk per proteggere le sue zone di confine, per organizzare la distribuzione di aiuti umanitari per i civili russi e aprire corridoi di transito verso il resto della Russia e l'Ucraina per consentire agli sfollati di raggiungere luoghi sicuri, ha annunciato la vice premier Iryba Vereshchuk in un post su Telegram. Vereshchuk ha spiegato che i corridoi consentiranno "operazioni umanitarie per sostenere i civili all'interno dell'area specificata", nonché l'evacuazione dei civili sia in Russia che in Ucraina. "Ci sono civili russi all'interno dell'area specificata. Sono protetti dal diritto umanitario, al quale l'Ucraina aderisce pienamente", ha spiegato la vice premier, precisa ndo che "sono in corso i preparativi e le consultazioni del caso", mentre i rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa, delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali dovrebbero avere accesso ai corridoi.

Gli effetti dell'avanzata ucraina

Secondo il Wall Street Journal, la Russia avrebbe iniziato a ritirare alcune delle sue forze militari dall'Ucraina per rispondere all'offensiva ucraina nella regione di Kursk. Questo spostamento delle truppe russe sarebbe il primo segnale che l'incursione ucraina sta costringendo Mosca a riorganizzare la sua forza di invasione. Del resto, giunge dalla Tass, la notizia che almeno 12mila militari delle forze armate ucraine sono entrati nel territorio della regione russa di Kursk, tra cui anche mercenari. È quanto afferma il comandante delle forze speciali russe "Akhmat", Apti Alaudinov.

Durante la notte, il ministero della Difesa russo ha riferito di aver abbattuto quattro missili tattici Tochka-U e 117 droni lanciati dalle forze ucraine sulle regioni russe. Inoltre, il ministero ha pubblicato un filmato che mostra un Lancet colpire un veicolo blindato ucraino nella regione di Kursk.

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