Putin minaccia l'Occidente. Bufala sul blindato italiano

Il Cremlino: "La Nato è complice". Poi la fake news: "Distrutto Shield inviato da Roma". Ma è canadese

Putin minaccia l'Occidente. Bufala sul blindato italiano
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La strategia della Russia in questo momento di difficoltà è tanto chiara quanto sintomo di disagio: accusare tutti, attaccare tutti e cercare di trascinare nel calderone della polemica e del caos quanti più soggetti possibili. Uno in particolare: l'Occidente, il cattivissimo Occidente che osa opporsi all'imperialismo di Mosca. Con un pensiero specifico, con tanto di bufala annessa, anche per l'Italia. In una battaglia dialettica che cresce di pari passo con i problemi di Mosca.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky racconta di «ulteriori progressi a Kursk» e di «oltre 100 soldati russi prigionieri». Il Cremlino invece schiuma rabbia con la sempre solerte portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, il megafono della propaganda, che attacca: «Il regime di Zelensky non ha raggiunto l'obiettivo di distrarre l'esercito russo dal Donbass», per poi prendere di mira la Nato, definita «complice degli ucraini». Di contro, il presidente americano Joe Biden si prende gioco del Cremlino, dicendo che l'operazione ucraina «sta creando un vero dilemma per Vladimir Putin», dopo che dalla Casa Bianca era arrivato un laconico commento («se a Putin non piace essere invaso, lasci l'Ucraina e la fccia finita»). Biden ha anche aggiunto che i funzionari di Washington sono in costante contatto con quelli di Kiev, facendo intendere di essere stati informati dell'operazione nel Kursk.

Tra le varie balle diffuse dal Cremlino per incolpare la Nato, L'Occidente e l'Europa e cercare di distogliere l'attenzione dallo schiaffo subito e creare malumori, ce n'è una che riguarda il nostro Paese. Durata giusto il tempo di dimostrarsi completamente fasulla. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato di aver distrutto un mezzo blindato di fabbricazione italiana Shield, usato dalle truppe ucraine nel Kursk. Nel farlo, ha pubblicato anche un video del momento in cui il blindato viene colpito affermando che «I Lancet continuano a bruciare» e che nello specifico si trattava di «un veicolo da combattimento blindato multiuso su ruote di fabbricazione italiana Shield delle forze armate ucraine». Chiaro l'intento: smentire il governo italiano, che ha assicurato come le nostre armi non vengano utilizzate oltreconfine e spaventare riguardo una possibile escalation che coinvolga anche l'Italia. Ma è solo propaganda. Quello che appare nel filmato infatti non è un veicolo italiano ma un Roshel Senator di produzione canadese. Tra l'altro gli MLS Shield italiani in dotazione all'esercito ucraino, non fanno parte dei mezzi inviati a Kiev dal nostro Paese ma sono stati acquistati nel 2022 da una fondazione guidata dall'ex presidente Petro Poroshenko e donati a una brigata di paracadutisti. Si tratta di mezzi prodotti dall'azienda abruzzese Tekne di Ortona, undici in totale, la cui vendita fu gestita da soggetti privati ucraini. Nulla di vero, quindi.

Vere invece sembrano le notizie che arrivano dalla Germania secondo cui due basi Nato, hub per il sostegno militare all'Ucraina, siano state oggetto di un'azione di sabotaggio. La base di Geilenkirchen e quella Colonia-Wahn, sarebbero state attaccate con l'acqua delle basi che potrebbe essere stata contaminata. Un'altra azione di disturbo di chi il caos lo ha in casa e cerca di esportarlo.

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