Incontro segreto tra Usa, Anp e Israele: sul tavolo la riapertura del valico di Rafah

Stando a quanto riportato dal sito Axios, si è trattato del primo incontro a tre dal 7 ottobre. I rappresentanti di Tel Aviv avrebbero manifestato la contrarietà del loro governo al controllo dell'Anp sul valico

Incontro segreto tra Usa, Anp e Israele: sul tavolo la riapertura del valico di Rafah
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Il conflitto nella Striscia di Gaza prosegue, così come le trattative diplomatiche. Oltre ai colloqui “ufficiali” tra le delegazioni delle due parti e i mediatori, nella seconda settimana di luglio si sarebbe tenuto a Tel Aviv anche un incontro segreto tra funzionari americani, dell’Anp (Autorità nazionale palestinese) e dello Stato ebraico per discutere la riapertura del valico di Rafah, nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi. Nessuno dei soggetti coinvolti ha commentato la notizia.

Secondo quanto riportato dal sito Axios, si è trattato del primo vertice a tre dal 7 ottobre e avrebbero partecipato il capo dello Shin Bet Ronen Bar, l’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk, il consigliere del presidente dell’Anp Hussein al-Sheikh e il direttore dell’intelligence Majed Faraj. Pare che gli israeliani abbiano sottolineato l’opposizione del premier Benjamin Netanyahu al coinvolgimento diretto dell’Autorità nazionale palestinese nella gestione del valico di Rafah e che abbiano esortato il governo della Cisgiordania a inviare persone in veste non ufficiale. L’Anp avrebbe rifiutato.

Il passaggio al confine con l’Egitto è chiuso da quando le forze israeliane sono penetrate nella città meridionale dell’exclave e le autorità del Cairo si sono rifiutate di riaprirlo finché i palestinesi non ne avranno il comando. Secondo Axios, la riapertura del valico è un passo fondamentale per l'attuazione della prima fase dell'accordo d’intesa tra Israele e Hamas. I funzionari statunitensi, inoltre, la vedono come un passaggio cruciale verso la costruzione di una struttura di governo postbellica che non includa Hamas e credono che l'Autorità Nazionale Palestinese dovrebbe accogliere il suggerimento israeliano di mettere "un piede nella porta" di Gaza.

Intanto, dalla Striscia è arrivato un aggiornamento sulle condizioni di Mohammed Deif, il capo delle brigate al-Qassam. Secondo fonti dell’exclave, il “fantasma” sarebbe stato colpito mentre si trovava nel complesso di al-Mawasi bombardato sabato 13 luglio dall’esercito israeliano. Nell’ipotesi che sia morto, Hamas ha già nominato un suo successore: Ezza a-Din Haddad, comandante della brigata Gaza. La notizia è stata diffusa dalla televisione ebraica Kan.

Il successore di Deif è un veterano del movimento islamista e, esattamente come il suo predecessore, è sopravvissuto negli ultimi dieci anni a diversi tentativi di eliminazione. Le autorità di Tel Aviv stanno ancora verificano l’esito del raid.

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