I punti chiave
Clima da Guerra fredda in Russia. Lunedì Mosca ha annunciato di aver arrestato il cittadino russo Robert Robertovich Shonov: l'ex dipendente del Consolato statunitense nella città orientale di Vladivostok è stato accusato di aver trasmesso informazioni sul conflitto in Ucraina a diplomatici americani. La conferma è arrivata direttamente dal Servizio federale di sicurezza (FSB), che ha evidenziato di aver "soppresso le attività illegali" della presunta spia.
Mosca arresta un'altra presunta spia
Già arrestato a maggio, per il FSB Shonov sarebbe un informatore dell'ambasciata americana a Mosca e i funzionari russi hanno reso noto che la presunta spia avrebbe iniziato a fornire informazioni sul conflitto Ucraino e sulla mobilitazione dei militari da parte di Mosca, dal settembre del 2022. Entrando nel dettaglio delle accuse, Shonov sarebbe stato incaricato di valutare il sentimento di protesta nelle regioni russe in vista delle prossime elezioni presidenziali.
In base a quanto ricostruito dal Servizio federale di sicurezza del Cremlino, la presunta spia avrebbe fatto rapporto a due diplomatici dell'Ufficio politico dell'Ambasciata statunitense a Mosca, Jeffrey Silin e David Bernstein. Nella nota diramata, viene sottolineato che l'FSB vorrebbe interrogare i due funzionari a stelle e strisce, a testimonianza del clima di alta tensione tra i due Paesi. Già a maggio, dopo la notizia dell'arresto, Washington aveva respinto gli addebiti: "Le accuse contro il signor Shonov sono del tutto prive di fondamento. Il suo unico ruolo al momento del suo arresto era quello di compilare riassunti per i media di articoli di stampa provenienti da fonti mediatiche russe pubblicamente disponibili".
Il precedente
I rapporti tra Mosca e Washington sono piuttosto tesi e questo arresto, con tanto di accuse pesanti, potrebbe peggiorare la situazione. Non si tratta del primo arresto firmato da Mosca con dito puntato nei confronti della Casa Bianca. Lo scorso 29 marzo è stato arrestato con l'accusa di spionaggio per conto degli Stati Uniti il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich.
Il futuro di Gershkovich resta tutto da scrivere. Pochi giorni fa un tribunale di Mosca ha prolungato di tre mesi la custodia cautelare: dovrà rimanere dietro le sbarre almeno fino al 30 dicembre, respinto il ricorso presentato dai suoi legali.
Fino ad oggi il procedimento giudiziario nei confronti del corrispondente trentaduenne si è svolto a porte chiuse, senza possibilità di accesso per la stampa e senza che venissero diffuse prove a sostegno delle accuse. Ricordiamo che sia il Wall Street Journal che gli Stati Uniti hanno respinto con forza le accuse di spionaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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