Duro botta e risposta tra Joe Biden e il Cremlino. Il presidente statunitense, in Normandia in occasione dell'80esimo anniversario del D-Day, ha dichiarato che l'Ucraina ha ricevuto l'autorizzazione da parte di Washington a usare le armi ricevute "appena oltre il suo confine". Detto altrimenti: Kiev può colpire il territorio russo senza tuttavia prendere di mira Mosca o il Cremlino. Queste parole non sono per niente piaciute al governo russo, che ha replicato per bocca del viceministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, che a margine del Forum economico di San Pietroburgo ha definito le parole di Biden come "indecenti e ciniche".
Le parole di Biden
Biden è stato chiaro: le armi che gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina e che hanno autorizzato a colpire in territorio russo non potranno essere utilizzate per prendere di mira Mosca o il Cremlino. Gli ucraini, ha spiegato l'inquilino della Casa Bianca in un'intervista rilasciata ad Abc, "sono autorizzati" ad usare le armi americane "inprossimità del confine", in territorio russo, quando ci sono attacchi contro "target specifici" in Ucraina, ha detto Biden, secondo cui "non stiamo autorizzando attacchi 200 miglia dentro la Russia né attacchi su Mosca, sul Cremlino". "Non stiamo parlando di dare all'Ucraina armi per colpire Mosca, per colpire il Cremlino", è insomma il mantra ripetuto dagli Usa.
Allo stesso tempo Biden ha parlato di Vladimir Putin e della Russia in termini generali, spiegando che gli Usa non si tireranno indietro dalla difesa dell'Ucraina e che non permetteranno a Mosca di minacciare l'Europa. "Arrendersi ai prepotenti, inchinarsi ai dittatori, è semplicemente impensabile. Se lo facessimo, significherebbe dimenticare ciò che è accaduto su queste spiagge consacrate", ha detto durante una cerimonia al cimitero americano in Normandia. Il D-Day è stato il più grande assalto anfibio della storia e Biden lo ha definito una "potente illustrazione di come le alleanze, le vere alleanze, ci rendono più forti". Ha aggiunto che questa è "una lezione che prego noi americani di non dimenticare mai".
La replica di Mosca
Come se non bastasse, Biden ha spiegato di conoscere Putin da oltre 40 anni e sottolineato che il presidente russo "non è un uomo perbene". "Mi preoccupa. È un dittatore e sta lottando per assicurarsi di tenere unito il suo Paese mentre continua a portare avanti quest'aggressione" all'Ucraina, ha dichiarato il leader americano.
Inevitabile una risposta da parte di Mosca. Le parole del Presidente americano Joe Biden, sullo stop all'impiego, da parte di Kiev, delle armi americane per colpire Mosca, "sono così indecenti e ciniche che mi chiedo come possano essere state formulate da una personalità di così alto profilo", ha affermato il vice ministro degli Esteri russo Galuzin. "La dichiarazione di Biden è così cinica e così indecente che sorprende che un sia un leader di tale rango a permettersi di farla", ha osservato Galuzin.
A detta dell'alto funzionario del Cremlino le parole di Biden sarebbero "una nuova prova eloquente della falsità delle tesi americane" sulla presunta indipendenza di Kiev nel prendere decisioni.
"Ora ufficiale: è Washington a impartire gli ordini e gli obiettivi e definendo la zona delle possibili azioni di Kiev", ha agggiunto il ministro, aggiungendo che "il regime di Kiev a priori non è indipendente ed è completamente subordinato agli americani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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