Regioni annesse, governo filorusso e "territori contesi": il piano di Mosca per dividere l'Ucraina

I servizi segreti di Kiev lanciano l’allarme su un documento segreto di Mosca per dividere l’Ucraina in tre parti

Regioni annesse, governo filorusso e "territori contesi": il piano di Mosca per dividere l'Ucraina

Negli ultimi tempi, l'attenzione internazionale si è concentrata su un probabile documento redatto dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, il quale delinea una previsione dettagliata sull'evoluzione della situazione militare e politica globale fino al 2045. Tale rapporto, secondo fonti dell'intelligence ucraina, mira a influenzare le decisioni di governi e rappresentanti di paesi esteri, con particolare attenzione alla nuova amministrazione statunitense.

Secondo quanto riportato da numerose testate, il Ministero della Difesa russo avrebbe elaborato una relazione che delinea previsioni sull'evoluzione della situazione militare e politica a livello globale fino al 2045. Tale lavoro, come appreso da fonti dell'intelligence ucraina, è destinato a influenzare i governi e i rappresentanti di paesi stranieri, con particolare attenzione alla nuova amministrazione statunitense. L'analisi del testo, in riferimento a quanto comunicato dall’agenzia Interfax, una delle fonti più autorevoli della Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica, mette in evidenza strategie articolate e ambiziose che mirano a ridefinire i confini e le dinamiche di potere in Europa dell'Est, con un focus specifico sull'Ucraina.

Dall’analisi delle fonti aperte, emerge che il presunto documento elaborato dal Ministero della Difesa russo delinei una visione chiara e preoccupante riguardo al futuro di Kiev. In primo luogo, viene proposta l'idea di ridurre la soggettività politica dell'Ucraina, suggerendo una suddivisione del suo territorio in tre segmenti distinti. Il focus di questa strategia, secondo le informazioni disponibili, prevederebbe l'inclusione nella Federazione Russa dei territori già occupati, sia completamente che parzialmente. Tale proposta, per alcuni analisti, non affronta solo la questione territoriale, ma rappresenta un tentativo di legittimare l'occupazione russa e di consolidare il controllo su aree strategicamente significative. La seconda parte del piano, indicata come “Entità statale filo-russa”, includerebbe Kiev e mira alla creazione di un'entità governata da autorità sotto l’influenza russa. Questa nuova entità sarebbe caratterizzata da una forte presenza militare del Cremlino, con un impegno diretto da parte della Russia nel plasmare il futuro politico di Kiev. L'obiettivo di Mosca potrebbe essere quello di stabilire un governo che operi in sinergia con gli interessi russi, minando ulteriormente l'autonomia e la sovranità ucraina.

Il terzo segmento, citato come “Territori contesi”, si riferirebbe invece alle regioni occidentali sotto il governo di Zelensky. Su tale questione, Mosca ritiene che il futuro di queste aree debba essere deciso attraverso negoziati con stati vicini come Ungheria, Polonia e Romania. Questa strategia faciliterebbe, secondo le analisi, l’espansione e l'influenza russa anche nelle nazioni confinanti con l’Ucraina, con l'obiettivo di creare un ambiente di instabilità e incertezza.

Quattro scenari internazionali

Il documento presenterebbe anche quattro scenari per l'evoluzione della geopolitica internazionale. I primi due, denominati “Formazione di un mondo multipolare e divisione delle sfere di influenza da parte dei principali attori e Regionalizzazione-caotizzazione, riflettono il desiderio della Russia di affermarsi come uno dei principali attori globali. In questi scenari, Mosca prevede una vittoria decisiva sull'Ucraina, che le consentirebbe di promuovere una configurazione mondiale più favorevole ai suoi interessi strategici.

Al contrario, quelli focalizzati su “Dominanza degli Stati Uniti e dell'Occidente e Acquisizione da parte della Cina dello status di prima potenza mondiale” sono percepiti dagli analisti come sfide significative per la Russia. Qualora Mosca dovesse subire una sconfitta o ritrovarsi in una fase di stasi nel conflitto ucraino, tali scenari potrebbero materializzarsi, minacciando la sua posizione di potere e influenza. Queste considerazioni, secondo i servizi di Kiev, mettono in luce la crescente preoccupazione del Cremlino riguardo al ruolo degli Stati Uniti e della Cina nel ridisegnare l'architettura globale di potere.

Le dichiarazioni del vice capo dell'intelligence militare di Kiev a Interfax-Ucraina

Il Generale Skibitskyi, vice capo dell'intelligence militare ucraina, ha recentemente confermato che il Gur è a conoscenza di un documento elaborato dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa, probabilmente redatto lo scorso dicembre. Questo documento rappresenterebbe una base fondamentale per la pianificazione della difesa russa per un periodo di almeno dieci anni. Secondo le affermazioni di Skibitskyi, il piano è progettato per coprire il periodo 2026-2035, con una visione proiettata fino al 2045. Nel corso della sua intervista, il Generale ha evidenziato che, in un incontro annuale organizzato dal Forum Yes, il capo della direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov, ha fatto riferimento a vari aspetti contenuti nel documento. Budanov ha specificato che la Federazione Russa ha l'intenzione di "risolvere" la questione ucraina entro il 2026, come indicato nel documento stesso. Skibitskyi ha inoltre sottolineato che il Cremlino ha già identificato le minacce che la Russia potrebbe dover affrontare entro il 2050.

Questa è l'analisi e la valutazione dei russi. Osserveremo con attenzione quanto rapidamente possano modificare i loro piani, in base ai successi sul campo, alla reazione della comunità internazionale e all'evoluzione della situazione”.

In merito alla possibilità che i russi tentino di trasferire tali documenti attraverso altri paesi, in particolare verso gli Stati Uniti, il Generale ha confermato che questa minaccia potrebbe essere concreta.

Tuttavia, ha precisato che, al momento, “non ci sono evidenze che suggeriscano che il documento sia stato effettivamente trasferito, ma non si può escludere tale possibilità”. Tali dichiarazioni evidenziano le preoccupazioni dell'Ucraina riguardo alle strategie a lungo termine della Russia e alla potenziale volatilità della situazione geopolitica nella regione.

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