L'assedio degli ospedali e il fronte musulmano anti-ebraico: cos'è successo oggi tra Israele e Hamas

Le Idf avanzano nella Striscia e assediano l'ospedale Al-Shifa alla ricerca del numero uno di Hamas. I leader dei Paesi islamici compattano il fronte contro Tel Aviv

L'assedio degli ospedali e il fronte musulmano anti-ebraico: cos'è successo oggi tra Israele e Hamas
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Nel 36esimo giorno di guerra, l'esercito israeliano ha iniziato a cingere d'assedio l'ospedale Al Shifa, dove pare si nasconda il numero uno di Hamas, Yahya Sinwar. Nel corso della giornata, attorno alla struttura e nel nord di Gaza, si sono registrati scontri. Contro Israele si sta compattando tutto il mondo arabo e islamico, riunito a Riad per il vertice congiunto della Lega Araba e dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.

L'avanzata nella Striscia e gli scontri a nord: l'attacco combinato delle Idf

Le truppe delle Idf hanno conquistato 11 avamposti controllati da Hamas nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Nella notte, la brigata di fanteria Nahal ha distrutto un tunnel vicino ad una scuola. La 215esima, invece, ha eliminato un gruppo di terroristi che stava per tendere un’imboscata alle squadre di soldati della brigata Givati, ordinando un attacco aereo. La marina militare israeliana, invece, ha preso di mira gli edifici utilizzati dagli uomini di Hamas.

L’esercito dello Stato ebraico, inoltre, ha annunciato di aver eliminato in un attacco aereo Ahmed Siam, comandante della compagnia Naser Radwan. L’uomo è stato ucciso all’interno della scuola Al Buraq, dove si trovavano anche altri terroristi, ed è stato localizzato grazie al lavoro dell’intelligence e delle forze sul terreno. Il portavoce dell’esercito israeliano ha ricordato che, due giorni fa, Ahmed Siam si trovava nell’ospedale Rantisi, assieme a mille civili tenuti in ostaggio a cui era stato impedito di recarsi a sud.

Sul fronte nord, la radio militare di Tel Aviv ha riferito che, questa mattina, un drone ha colpito un obiettivo a quaranta chilometri dal confine tra Libano e Stato ebraico. Si è trattato dell’attacco più in profondità nel Paese dei Cedri dal 7 ottobre. Nel pomeriggio, le Idf hanno comunicato di aver intercettato un velivolo che ha passato la Linea Blu nell’area di Kabri. Inoltre, un carro armato ha colpito una squadra di Hezbollah in procinto di lanciare missili contro una base militare.

La riunione dei Paesi islamici a Riad: fronte comune contro Israele

Nel vertice congiunto di Lega Araba e Organizzazione per la cooperazione islamica di Riad, i leader dei Paesi musulmani hanno rinnovato i loro attacchi contro Israele. A partire dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, secondo cui il popolo di Gaza “è sottoposto ad una guerra di sterminio che ha oltrepassato tutte le linee rosse”, in cui lo Stato ebraico è “pienamente responsabile dell’uccisione e del ferimento di ogni palestinese”.

Il leader di Teheran Ebrahim Raisi, invece, ha chiesto ai capi di Stato e di governo riuniti a Riad di definire l’esercito israeliano come un’organizzazione terroristica. Il presidente della Repubblica islamica, inoltre, ha dichiarato che “non c'è altra via che resistere a Israele, baciamo le mani a Hamas per la sua resistenza contro Israele”. Raisi ha riservato un affondo anche a Washington: “Non c'è dubbio che gli Stati Uniti sono quelli al comando e sono un partner in questa guerra. Forniscono sostegno e assistenza senza precedenti a Israele e si assumono la piena responsabilità di questo crimine”.

Da ultimo, il presidente turco Erdogan ha affermato che “la questione delle armi nucleari, la cui esistenza è stata ammessa dai ministri

israeliani, dovrebbe essere indagata. Se ci sono bombe nucleari contrabbandate fuori dal controllo dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica, ndr), devono essere rivelate”.

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