"Non sappiamo quando finirà": la profezia sulla guerra in Ucraina della Nato

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha anche spiegato che quello che sta succedendo oggi in Europa potrebbe accadere un domani in Asia orientale

"Non sappiamo quando finirà": la profezia sulla guerra in Ucraina della Nato

Dall'impossibilità di fare previsioni su quando finirà la guerra in Ucraina al rischio che gli echi del conflitto possano innescare nuove turbolenze in Asia orientale. Alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles, Jens Stoltenberg è stato protagonista di una lunga e intensa conferenza stampa. Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica ha toccato svariati argomenti, a partire ovviamente dal futuro dell'Ucraina.

L'ammonimento di Stoltenberg

Stoltenberg ha subito centrato il punto principale, sottolineando di non sapere quando finirà il conflitto. "Non sappiamo quando questa guerra finirà, ma quando ciò accadrà dovremo mettere in piedi accorgimenti in modo tale che l'Ucraina possa scoraggiare aggressioni future e che la storia non si ripeta", ha dichiarato.

Dallo scorso 24 febbraio ad oggi, intanto, Kiev ha ricevuto dai partner occidentali aiuti militari complessivi pari a 65 miliardi di dollari. "Accolgo con favore la forniture di ulteriori carri armati. Questo può fare la differenza sul campo e permettere agli ucraini di recuperare territori", ha aggiunto Stoltenberg.

Per quanto riguarda l'annuncio di Mosca relativo al collocamento di armi nucleari in Bielorussia, a detta del segretario generale della Nato, tutto ciò non sarebbe altro che parte "di un disegno di una retorica pericolosa e spregevole sul nucleare che la Russia cerca di usare per impedirci di sostenere l'Ucraina, con intimidazioni e coercizioni".

I rischi futuri

Sempre in tema nucleare, Stoltenberg ha detto che la Nato resterà vigile e non si farà intimidire dalle mosse russe. "Finora non abbiamo notato alcun cambiamento sul nucleare che richieda contromosse nucleari da parte nostra", ha quindi chiarito.

Il rischio futuro, semmai, è che la guerra possa spostarsi dall'Ucraina all'Asia orientale, visto che le conseguenze di questo conflitto sono globali. "Quello che sta succedendo oggi in Europa potrebbe accadere un domani nell'Asia orientale. Quindi accogliamo il forte supporto dei nostri partner all'Ucraina, incluso il recente annuncio del Giappone che contribuirà al fondo di assistenza Nato per l'Ucraina", ha proseguito l'alto funzionario dell'Alleanza Atlantica.

La risposta della Nato

Nelle prossime ore, i partner indo-pacifici della Nato, Australia, Giappone, Nuova Zelanda e la Repubblica di Corea, "si uniranno a noi assieme all'Unione europea" nella riunione tra i ministri degli Esteri della Nato, ha specificato Stoltenberg.

"Non è Mosca che decide chi aderisce" all'Alleanza atlantica, ha tuonato il segretario, spiegando che "la porta della Nato rimane aperta. Lo dimostreremo chiaramente domani, alzando la bandiera della Finlandia" nella sede del quartier generale della Nato, e, in futuro anche quella della Svezia.

Nella conferenza c'è stato spazio, infine, anche per l'arresto del giornalista statunitense, corrispondente del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, trattenuto in Russia. "Mi unisco agli Stati Uniti nella loro richiesta alla Russia di rilasciarlo, assicurando che venga rispettato il suo diritto a lavorare come giornalista.

Il suo arresto è fonte di grande preoccupazione: è importante rispettare la libertà di stampa, il diritto dei giornalisti e il loro diritto di porre domande e di fare il loro lavoro. Per questo chiediamo il suo immediato rilascio", ha concluso Stoltenberg.

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