L'ipocrisia di Hamas che scimmiotta l'Occidente

La borsa da 32mila dollari nel video in cui Sinwar è con la famiglia in un tunnel: è della moglie

L'ipocrisia di Hamas che scimmiotta l'Occidente
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Sui social gira un video di Sinwar, il leader di Hamas ucciso il 16 ottobre scorso, in un tunnel di Gaza la sera del 6 ottobre 2023: alla vigilia del massacro del 7 ottobre, il terrorista in capo si prepara a guardare l'operato dei suoi uomini al sicuro e, perciò, fa avanti e indietro con una serie di beni di prima necessità, fra cui una televisione (per gustare al meglio la vicenda, si presume). Con lui nel tunnel sotto la Striscia appaiono anche i tre figli e la moglie; ed è proprio quest'ultima a essere diventata protagonista delle polemiche. Perché al braccio la signora Samar Muhammad Abu Zamar sfoggia quella che ha l'aria di una Birkin nera di Hermès con dettagli in oro: valore stimato della borsetta, trentaduemila dollari.

Ora, questo può suscitare varie reazioni. Primo: il video è stato diffuso dal portavoce dell'Israel Defense Forces che parla arabo, appositamente per il pubblico palestinese e per suscitarne l'indignazione; infatti il colonnello Avichay Adraee sottolinea come «mentre gli abitanti di Gaza non hanno denaro per comprare da mangiare, vediamo molti segni dell'amore di Sinwar e di sua moglie per i soldi». Secondo: non è certo la prima volta che l'amore dei capi di Hamas per il denaro finisce sotto l'occhio dei media; è cosa nota che i leader terroristici, non solo di Hamas, condividano ben poco della povertà della gente che sfruttano (proprio grazie alla povertà, fra l'altro). Può suonare moralistico farlo notare, ma del resto non è detto che tutti i sostenitori dei gruppi terroristici ne siano al corrente: quelli che vivono in Occidente e quindi hanno accesso alle informazioni possono facilmente rendersi conto dell'ipocrisia (perfino della propria, qualche volta); altri, invece, non ne hanno la possibilità. Terzo: nessuna donna, tanto meno la scrivente, potrebbe mai criticare la passione per le borse, perfino sfoggiate in un contesto poco consono all'ostentazione, come può essere un tunnel a Gaza a ridosso di un attentato e di una guerra. Quarto: molti hanno sottolineato il fatto che la borsa possa essere di un altro modello, non del costo di trentaduemila dollari ma, per dire, «soltanto» di sei o settemila; anzi, potrebbe perfino essere una patacca da dieci dollari. Tutto ciò non cambia nulla. Se Madame Sinwar decide, come una qualsiasi signora dell'Upper East Side quando va a fare la spesa, di traslocare con la Birkin al braccio; e se, date le circostanze, ne ha recuperata solo una falsa, come una qualsiasi signora su una spiaggia di Fregene, noi donne occidentali non possiamo che comprenderla.

Che sia un trionfo di frivolezza femminile o di lusso capitalista, non importa. Appare come una paradossale chiave di sintonia universale che si possa contare sempre, nonostante tutto, su quel segreto che ci svela Al Pacino alla fine dell'Avvocato del diavolo: vanità, il mio peccato preferito...

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