Putin chiama gli ebrei alla battaglia: "Combattiamo gli eredi del nazismo"

In un comunicato diffuso dal Cremlino in occasione della Giornata della Salvezza e della Liberazione Vladimir Putin ha spiegato che i militari russi impegnati in Ucraina stanno combattendo contro "i seguaci diretti del nazismo"

Putin chiama gli ebrei alla battaglia: "Combattiamo gli eredi del nazismo"
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Vladimir Putin ha inviato un messaggio all'indirizzo degli ebrei russi e a tutti coloro che festeggiano il 26 di Iyar, ovvero la Giornata della Salvezza e della Liberazione. Il capo del Cremlino ha sottolineato l'impegno dei militari russi in Ucraina impegnati a combattere "i seguaci diretti del nazismo", perifrasi utilizzata per indicare il governo ucraino guidato da Volodymyr Zelensky, già in passato etichettato da Putin come "nazista".

Il messaggio di Putin

In una nota rilanciata dai media russi, Putin ha ribadito che i militari che partecipano alla cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina stanno combattendo contro "i seguaci diretti del nazismo".

Il comunicato, pubblicato sul sito del Cremlino, inizia con le seguenti frasi: "Oggi, in Russia e in altri Paesi, si celebra solennemente il 26 di Iyar, il Giorno della Salvezza e della Liberazione. Questa data occupa un posto speciale nel calendario religioso ebraico e serve a conservare la memoria dell'impresa senza precedenti dei soldati dell'Armata Rossa e degli eserciti dei Paesi alleati nella coalizione anti hitleriana che schiacciò il nazismo, salvò gli ebrei e altri popoli dalla minaccia del totale annientamento".

Nel proseguo, Putin ha citato la guerra in Ucraina. "Sia noi sia le generazioni future – si legge - dobbiamo tenere come sacra la verità storica sulla Seconda guerra mondiale e capire le devastanti conseguenze di ogni connivenza con il nazionalismo, l'antisemitismo e la xenofobia". Infine, la parte più importante, dove lo Zar ha paragonato, di fatto, la leadership ucraina ai diretti seguaci del nazismo. "È con i diretti seguaci del nazismo che i nostri combattenti e comandanti stanno combattendo oggi nel corso di un'operazione militare speciale", ha concluso il capo di Stato russo.

"Denazificare" Kiev

Quando, lo scorso febbraio, Putin ha annunciato l'offensiva in Ucraina, ha giustificato l'"operazione militare speciale" con la volontà di "denazificare" l'Ucraina. I media russi ripetono che gli ucraini hanno collaborato con gli occupanti nazisti e ucciso "pacifici cittadini sovietici", e che i loro discendenti stanno compiendo un "genocidio" anti russo nel Donbass.

Ricordiamo che, sempre a ridosso dello scoppio del conflitto, Putin aveva definito la leadership ucraina "una banda di drogati e nazisti". "Sarebbe molto più facile parlare con l'esercito ucraino che non con la banda di drogati e nazisti al potere a Kiev", affermava il presidente russo, in merito ad una possibile mediazione con Zelensky.

Una situazione complicata

Nelle ore in cui il Cremlino ha rilasciato il messaggio per la Giornata della Salvezza e della Liberazione, in Ucraina si continua a combattere. L'epicentro del conflitto coincide sempre con la città di Bakhmut, dove le forze di Kiev starebbero recuperando terreno a danno dei russi. "Stiamo conducendo con successo un'operazione difensiva, contrattaccando, e oggi le nostre unità sono penetrate fino a 500 metri in alcune parti del fronte di Bakhmut", ha detto il portavoce delle truppe ucraine impegnate nell'est, Serhiy Cherevatyi, spiegando che l'esercito di Kiev ha fatto nuovi progressi nei duri combattimenti nella città dell'Ucraina orientale.

Cherevatyi ha aggiunto che le forze ucraine non hanno notato la presunta "fame di munizioni" da parte dei russi, nonostante le accuse mosse nei giorni scorsi dal leader di Wagner, Yevgeny Prigozhin.

"Il nemico sta cercando di conquistare la città, colpendo con tutti i sistemi e calibri. Non si può parlare di 'fame di munizionì. Stanno spostando nuove unità, principalmente paracadutisti, nel tentativo di raggiungere una sorta di successo intermedio", ha concluso il portavoce.

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