Missili russi a Kupiansk, altra strage di civili. Giallo sul raid al mercato: "Errore ucraino"

Sei le vittime: «Spari sui volontari». Ipotesi del «Nyt»: fuoco amico a Kostyantynivka

Missili russi a Kupiansk, altra strage di civili. Giallo sul raid al mercato: "Errore ucraino"
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Mentre accuse, denunce e minacce si scontrano con flebili messaggi di dialogo nei palazzi del potere, sul campo si continua a combattere tra attacchi missilistici, droni, avanzate e difese.
A Kupyansk, nella regione di Kharkiv, sei civili, quattro uomini e due donne, sono stati uccisi da un raid russo che, ancora una volta, ha messo nel mirino persone che nulla hanno a che vedere col conflitto. Durissima l’accusa ucraina: «Hanno sparato contro l’auto dei volontari che stavano evacuando la popolazione civile. Continuiamo a recuperare i morti dal vicino fiume e dalle auto distrutte», ha denunciato Serhii Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della polizia di Kharkiv. «È un altro crimine di guerra contro la popolazione civile, colpita con una bomba aerea guidata. Tre civili sono stati uccisi a causa di questo attacco» ha riferito Oleg Syniehubov, capo dell’amministrazione militare della Regione. La replica delle forze armate ucraine è arrivata colpendo il quartier generale delle forze russe e filorusse a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, dove sono state segnalate cinque esplosioni. Intanto è giallo sull’attacco al mercato di Kostyantynivka, nel Donetsk che due settimane fa ha fatto strage di civili: 17 morti, tra cui diversi bambini, il bilancio finale. Secondo un’inchiesta del New York Times, il missile che ha colpito la città sarebbe stato lanciato dagli ucraini, colpevoli di un tragico errore.
Secondo il quotidiano Usa, il missile potrebbe essere finito fuori rotta a causa di un malfunzionamento dell’elettronica oppure per un danneggiamento delle alette di guida al momento del lancio. Ipotesi subito smentita dal servizio di sicurezza ucraino secondo cui «la responsabilità russa sarebbe dimostrata, in particolare, dai frammenti di missile identificati e recuperati sulla scena della tragedia» mentre il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak parla di «teorie cospirative» ma annuncia comunque «un’ulteriore valutazione legale da parte delle autorità investigative». Non sembrano invece esserci dubbi sull’attacco di droni russi contro Leopoli che ha distrutto più di 300 tonnellate di forniture umanitarie destinate ai civili.
Mentre la Danimarca, insieme ad altri Paesi, ha annunciato che invierà altri 45 carri armati all’Ucraina (30 carri Leopard 1 e 15 tank T-72), e Putin ordina di aumentare la produzione militare, emerge un altro dettaglio sulle tecniche di arruolamento da parte della Russia, per evitare una nuova chiamata alle armi obbligatoria che offuscherebbe la figura di Putin in vista delle presidenziali del prossimo anno. La televisione russa e i social network, stanno rilanciando una serie di spot che ritraggono soldati in assetto di guerra che discutono di progetti d’investimento nell’immobiliare, non appena la guerra sarà finita. «Scegli la città dei tuoi sogni (in Ucraina) e realizza il tuo sogno immobiliare», si dice nella pubblicità per spingere i giovani a entrare in guerra.

Mentre nelle città più povere si continuano ad arruolare gli «ultimi», meglio se stranieri, con la promessa di uno stipendio e di un passaporto russo. Propaganda e forzature. Non esattamente il miglior biglietto da visita per un esercito che si definisce imbattibile.

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