La nave cargo russa Ursa Major è affondata nel Mar Mediterraneo dopo un'esplosione nella sala macchine e due cittadini russi risultano dispersi. Lo ha riferito l'unità di crisi del ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta Interfax. Si tratta di una una nave mercantile di 15 anni, costruita nel 2009.
L'affondamento in acque internazionali
A bordo 16 membri dell'equipaggio, tutti cittadini russi. Di questi 14 persone sono state portate in salvo al porto di Cartagena. La nave sarebbe affondata in acque internazionali tra Aguilas, nella provincia spagnola di Murcia, e la città di Orano in Algeria. Diverse navi che operavano nella stessa zona hanno partecipato alle operazioni di soccorso e successivamente si sono uniti gli specialisti del Soccorso Marittimo, la nave Clara Campoamor e la motovedetta della Marina Serviola. La nave, battente bandiera russa, era partita da San Pietroburgo 12 giorni fa ed era diretta al porto di Vladivostok, dove sarebbe dovuta arrivare il 22 gennaio.
L'ambasciata russa a Madrid ha riferito di star "indagando sulle circostanze" del naufragio "della nave cargo russa Ursa Major" nel Mediterraneo, tra le acque spagnole e algerine. "Siamo in costante contatto con le autorità spagnole su questo tema" e "continuiamo a tenere la situazione sotto controllo", ha riferito l'ambasciata in una nota riportata dalla Tass. "Siamo pronti a fornire tutta l'assistenza possibile ai membri dell'equipaggio, se necessario", ha aggiunto.
I soccorsi
Fonti della Società spagnola per la sicurezza e il salvataggio marittimo hanno riferito a LaPresse che la chiamata di avvertimento dal mercantile è stata ricevuta ieri, quando la nave si trovava a circa 57 miglia dalla costa di Almeria. Come da protocollo, è stata allora contattata la nave più vicina alla Ursa Major che ha segnalato condizioni meteorologiche avverse, una scialuppa in acqua e la nave cargo russa che sbandava a dritta. A quel punto, riferiscono le fonti, in un'operazione congiunta tra i centri di soccorso marittimo di Almeria, Cartagena e Madrid, sono stati mobilitati e inviati nella zona l'elicottero Helimer 205, l'imbarcazione Salvamar Draco e la nave Clara Campoamor.
Dopo aver localizzato la scialuppa, la Salvamar Draco ha salvato le persone a bordo e le ha trasferite a Cartagena. Successivamente, riferiscono le fonti, una nave da guerra russa è arrivata nella zona e ha preso il comando delle operazioni di salvataggio tra le acque spagnole e algerine.
La flotta russa nel Mediterraneo
La Ursa major era una delle componenti della flotta russa in viaggio verso la Siria per smantellare la base di Tartus. Proprio ieri, anche da queste colonne avevamo raccontato come la flotta russa fosse ufficialmente entrata nel Mediterraneo. La flotta russa per l'evacuazione della Siria è entrata nel Mediterraneo nella serata di domenica, quando quattro navi speciali hanno attraversato lo Stretto di Gibilterra. Si tratta dell'unità per operazioni anfibie "Ivan Gren", la più moderna della Marina russa. A scortarla, l'"Aleksandr Otrakovskiy". A seguire, invece, un mercantile particolare, lo Sparta, usato per trasferire armi e munizioni. La Ursa Major le aveva precedute di poche ore, facendo da apripista.
Navi "sanzionate"
Nel maggio 2022 gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla Ursa Major poiché la nave era coinvolta nel trasporto di attrezzature militari per le truppe russe in Siria. La nave appartiene alla società di navigazione russa sanzionata SK-South LLC, una filiale di un'altra azienda russa sanzionata, la Oboronlogistika LLC. Altre navi avvistate intorno alla “Ursa Major” dopo l'incidente sono la nave militare spagnola P 71 e anche un'altra nave da carico russa, la Sparta, sanzionata dagli Stati Uniti per le stesse ragioni della Ursa Major.
La nave cargo Sparta, che la Russia ha inviato per rimuovere le armi e le attrezzature dalla Siria, secondo fonti non confermate aveva avuto problemi a largo della costa del Portogallo: l'equipaggio russo è riuscito a risolvere il problema e a proseguire la navigazione attraverso lo Stretto di Gibilterra.
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