Lavrov stronca la proposta di Zelensky: "Nessun negoziato alle sue condizioni"

Mosca non ha alcuna intenzione di negoziare la pace seguendo la "formula di pace" proposta dal leader ucraino

Lavrov stronca la proposta di Zelensky: "Nessun negoziato alle sue condizioni"
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La Russia non si arrenderà all'Ucraina e raggiungerà tutti gli obiettivi dell'"operazione militare speciale". Non solo: Mosca non ha alcuna intenzione di negoziare la pace seguendo la "formula di pace" proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sono questi i punti chiave espressi da Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo impegnato a Vientiane, nel Laos, in occasione di una riunione ministeriale dell'Asean. Riferendosi ai richiami che vengono fatti al Cremlino perchè partecipi a un negoziato di pace, Lavrov ha ricordato che il presidente russo Vladimir Putin "ha più volte affermato che Zelensky impedisce a se stesso e a tutti i suoi alleati di negoziare con la Russia".

La posizione della Russia sui negoziati

Il concetto espresso da Lavrov appare chiaro e lampante: un negoziato di pace fra Russia e Ucraina non potrà essere basato solo sulla proposta di Kiev. Il ministro russo ritiene inoltre che l'attuale posizione dei Paesi occidentali nei confronti della questione ucraina consista nell'ignorare la posizione di Mosca e aspettarsi la capitolazione della Federazione Russa.

"Tutti fanno orecchie da mercante e continuano a chiederci di adottare un approccio costruttivo, che, secondo loro, significa capitolazione, questo non accadrà, tutti gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno raggiunti, non esiste alcun dubbio", ha chiarito Lavrov.

Insomma, la Russia non intende arretrare in alcun modo né accettare le richieste di Zelensky. La parte russa, ha chiarito ancora lo stesso Lavrov, ha tuttavia dichiarato la sua posizione "mille volte", e Putin "ha ripetutamente detto, rispondendo a fastidiosi appelli, che è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha vietato a se stesso e a tutti i suoi dipendenti di negoziare con la Russia con un decreto firmato due anni fa".

Una mediazione difficile

Lavrov ha spiegato anche che il suo omologo cinese Wang Yi lo ha informato di una conversazione con il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba, che recentemente era in visita in Cina. Ebbene, secondo la Russia, la posizione cinese sul conflitto in Ucraina non è cambiata e per Mosca non ci sarà alcun negoziato basato sulla formula Zelensky. "Wang Yi ci ha raccontato come sono andate le sue conversazioni con Kuleba, e abbiamo ritenuto che la posizione cinese rimane invariata. La posizione cinese, lo ripeto, è quella di concentrarsi sulle cause profonde", del conflitto in Ucraina, ha detto Lavrov.

"Per quanto riguarda il formato, anche in questo caso la posizione cinese è formulata molto chiaramente nei loro documenti: si può parlare di preparare una conferenza di qualche tipo, una sorta di evento multilaterale solo se i parametri e le condizioni per la convocazione dell'evento sono accettabili per tutte le parti e solo se tutte le iniziative disponibili sono messe in agenda", ha aggiunto il ministro russo.

L'attacco a Scholz

Lavrov ha chiarito che la Russia rifiuta di lavorare solo sulla base della suddetta formula di pacè di Zelensky, definita "utopica e illusoria e che non si realizzerà mai". "Tutti se ne sono già resi conto, anche se per inerzia l'Occidente sta ancora cercando di menzinarla come un ultimatum", ha proseguito l'emissario di Putin.

Nel corso della sua conferenza, Lavrov ha lanciato una stoccata a Olaf Scholz, commentando le parole del cancelliere tedesco sulla possibilità di rinunciare al dispiegamento di missili statunitensi in Germania se l'operazione militare speciale della Russia in Ucraina sarà fermata. "Il signor Scholz è noto per queste dichiarazioni, direi, sempliciotte. È famoso per le idee ingenue", ha osservato il ministro russo.

Che, in merito ai missili americani a medio e corto raggio che si prevede di dispiegare in Germania, ha poi sottoliineato che "nessuno ha chiesto al signor Scholz se i tedeschi vogliono o meno un tale dispiegamento".

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