"Non c'è pace giusta senza Kiev". All'Onu Zelensky lancia l'allarme nucleare

Allarme del presidente ucraino sugli impianti atomici presi di mira dalle forze russe. Forte attacco al sistema di veti del Consiglio di Sicurezza

"Non c'è pace giusta senza Kiev". All'Onu Zelensky lancia l'allarme nucleare
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Se ieri il presidente degli Usa Joe Biden aveva dato il suo personale addio all'Onu, oggi il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky prova nuovamente a ottenere il sostegno delle Nazioni Unite, ma con i leader mondiali al momento concentrati sull'emergenza Medio Oriente e con un certo grado di stanchezza occidentale per il conflitto.

Nella giornata di ieri, Zelensky era già intervenuto in una breve sessione sulla Sicurezza delle Nazioni Unite, dicendo: "La Russia sta commettendo un crimine internazionale. Questa guerra non può semplicemente svanire; questa guerra non può essere placata dai colloqui. Sono necessarie azioni. La Russia può solo essere costretta alla pace".

Il presidente ucraino ha iniziato il suo discorso con lo spettro di un disastro nucleare, con la Russia che occupa la vasta centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, ricordando il giorno in cui i carri armati russi hanno sparato direttamente alla centrale nucleare. L'esercito russo prese d'assalto l'impianto "brutalmente" e senza pensare alle conseguenze potenzialmente "disastrose". "Uno dei momenti più orribili della guerra", afferma Zelensky, difendendo il ruolo chiave che la sicurezza nucleare gioca nella formula di pace che ha presentato. "La maggior parte delle persone al mondo capisce cosa è in gioco", ha affermato.

Secondo Zelensky il leader russo, Vladimir Putin, intende lasciare gli ucraini "al freddo e al buio questo inverno", ha affermato Zelensky, "costringendo l'Ucraina a soffrire e ad arrendersi": il presidente si riferisce ai molteplici attacchi della Federazione che stanno prendendo di mira le infrastrutture energetiche di Kiev. Ma soprattutto è voluto tornare sull'analisi dei piani di pace che si sono susseguiti in questi due anni: il presidente ucraino sostiene che il veto della Russia nel Consiglio di sicurezza dell'ONU dimostra che l'organismo mondiale non è la sede per portare la pace nel suo Paese. E che quelli che chiama "piani di risoluzione poco convincenti" proposti da varie parti non avranno inizio. Si riferisce ai suggerimenti che l'Ucraina ceda circa il 20% del suo territorio che la Russia ha sequestrato in cambio della fine della guerra. "Non solo ignora la sofferenza dell'Ucraina, non solo ignora la realtà, dà a Putin lo spazio politico per continuare la guerra", ha affermato.

"Non ci può essere pace giusta senza Kiev", ha tuonato Zelensky, accusando la Russia di far risorgere un brutale passato coloniale e che paesi come la Cina e il Brasile dovrebbero riconoscerlo, anziché cercare di rafforzare la propria influenza globale con proposte di pace che non affrontano l'aggressione russa. Intanto, Mosca non mostra alcun segno di arretramento. L'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, nelle sue osservazioni di ieri sera alla riunione del Consiglio di sicurezza sull'Ucraina, ha definito il governo di Zelensky un "tumore canceroso" che deve essere rimosso.

Zelensky haribadito di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che non c'è alternativa alla formula di pace che ha presentato due anni fa. Tra le altre cose, essa prevede l'espulsione di tutte le forze russe dall'Ucraina e l'ammissione di responsabilità russa per i crimini di guerra. “Qualsiasi tentativo parallelo o alternativo di cercare la pace è, in realtà, uno sforzo per continuare anziché ottenere una fine della guerra”, ha detto. “Non dividete il mondo. Siate nazioni unite”, ha implorato, “e questo ci porterà la pace”.

Il presidente ucraino ha concluso il suo discorso dopo poco più di 20 minuti, appellandosi ai suoi omologhi. "Voglio una pace vera per il mio popolo e una pace giusta.

È per questo che chiedo il vostro sostegno", ha aggiunto, "non dobbiamo permettere che ci sia una quarta, quinta fase di questa guerra russa e vogliamo poter dire chiaramente che la guerra è finita". Il presidente dell'Ucraina ha esortato i leader mondiali a stare dalla parte di Kiev e a non cercare “una via d'uscita” invece di una “pace vera e giusta”.

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