Nuovi raid russi sull'Ucraina. Zelensky: "Risponderemo agli attacchi"

Prosegue la "vendetta" per l'incursione oltreconfine. Oggi il direttore dell'Aiea alla centrale nucleare di Kursk. Biden: "Mosca non avrà mai successo"

Nuovi raid russi sull'Ucraina. Zelensky: "Risponderemo agli attacchi"
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Non si fermano gli attacchi russi sull'Ucraina. Mosca all'alba di oggi ha nuovamente colpito diverse regioni ucraine: al momento si registrano due morti nella città di Kryvyi Rih (città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky) e tre a Zaporizhzhia. Anche la capitale Kiev continua ad essere sotto attacco. L'esercito russo ha lanciato missili fin dalle prime ore del mattino, provocando un allarme aereo in tutto il Paese. Segnalate esplosioni nella regione di Khmelnytsky e anche attacchi con missili balistici su Kryvyi Rih e tre missili ipersonici Kinzhal sulle regioni occidentali. Droni hanno sorvolato, invece, le regioni di Kherson, Kirovohrad, Sumy, Poltava, Chernihiv e Zhytomyr con esiti ancora da definire.

La condanna di Zelensky

L'Ucraina ha riferito che i suoi sistemi di difesa aerea hanno abbattuto cinque missili e 60 droni, in questa seconda notte di pesanti bombardamenti russi. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha promesso una "risposta certa" alla Russia per l'ultimo attacco. "I crimini contro l'umanità non possono restare impuniti", ha dichiarato Zelensky sui social, facendo anche le condoglianze ai parenti delle vittime e dei feriti.

"Sono in corso operazioni di soccorso nei siti degli attacchi e dei detriti caduti nelle regioni dell'Ucraina attaccate dalla Russia la scorsa notte", si legge nel suo post. "Purtroppo, nonostante l'efficace lavoro della nostra difesa aerea, quattro persone sono state uccise e 16 sono rimaste ferite. Le mie condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime", scrive il presidente ricordando che missili e droni russi hanno preso di mira civili e infrastrutture.

Un tentativo di sfondamento a Belgorod in corso?

Per tutta risposta, le forze armate ucraine, circa 500 militari, starebbero cercando di sfondare nei pressi di Nekhoteyevka e di Shebekino, nella regione russa di Belgorod. È quanto afferma il canale di notizie russo Mash, secondo cui, a giudicare dalle conversazioni radio intercettate, tra i combattenti ci sono mercenari stranieri provenienti da Polonia, Georgia e Stati Uniti. Secondo le informazioni è in corso una battaglia nei pressi di Nekhoteyevka, dove circa 200 soldati ucraini sono atterrati vicino al confine russo e hanno cercato di superarlo. Allo stesso tempo, circa 300 soldati ucraini si sono recati al checkpoint di Shebekino, dove ora è in corso un combattimento. Le guardie di frontiera russa hanno reagito, poi gli elicotteri hanno bombardato le truppe di Kiev.

Un nuovo attacco dalla Russia

Un missile russo ha colpito un hotel a Kryvyi Rih questa notte, secondo il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul. Inizialmente, si era parlato della morte di una donna e di quattro feriti e portati in ospedale. Il bilancio delle vittime è poi salito a due, come confermato da Yevhen Sytnychenko, capo dell'amministrazione militare distrettuale, su Telegram. I rapporti dicono che potrebbero esserci ancora altre cinque persone intrappolate sotto le macerie. "L'operazione di salvataggio è in corso. Tutti i servizi di emergenza, comunali e medici stanno funzionando", ha scritto Vilkul.

Nuovi allarmi aerei sono stati emessi nella notte per via del decollo di bombardieri russi. L'alert è stato emesso dall'Aeronautica militare di Kiev, che su Telegram ha segnalato il decollo di diversi Tu-95MS dalla base di Engels, nella Russia occidentale, con il rischio di raid aerei in tutto il Paese. Proprio oggi, su richiesta di Mosca, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, visiterà la centrale nucleare russa di Kursk per valutare la situazione dopo il lancio dell'offensiva ucraina nella regione.

Perché Mosca mira alle infrastrutture energetiche

Gli obiettivi, anche in questo secondo round di fuoco, sembrano essere le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, oltre a stazioni di pompaggio del gas e campi d'aviazione militare. L'obiettivo è quello di fiaccare una popolazione già duramente provata da due anni e mezzo di guerra. Con un'aggravante: l'estate è prossima alla fine, e l'arrivo dell'inverno mal si sposa con gli attacchi ripetuti alle reti energetiche ucraine.

Una strategia che non mirerebbe solo a stancare, ma come sottolinea Federico Fubini sul Corsera, potrebbe avere l'obiettivo di spingere quasi un milione di profughi verso l'Europa. Tagliare la produzione elettrica può mettere al gelo milioni di ucraini: gli edifici moderni nelle città sono riscaldati con la corrente elettrica, del resto. E non solo, ciò significa anche mettere in difficoltà i sistemi fognari e potenzialmente danneggiare le condutture degli edifici civili, perché il ghiaccio può rompere le tubature.

La condanna degli attacchi da Washington

Nella notte è intervenuto dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden, che ha condannato il massiccio attacco alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina, ribadendo il suo sostegno a Kiev, sottolineando che la Russia non vincerà la guerra. "Condanno nei termini più forti possibili i continui attacchi della Russia contro l'Ucraina e i suoi sforzi per far sprofondare il popolo ucraino nell'oscurità. Voglio essere chiaro: la Russia non avrà mai successo in Ucraina e lo spirito del popolo ucraino non sarà mai spezzato", si legge in una dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca.

Nella sua dichiarazione, Biden ha sottolineato come gli Stati Uniti rimangano alla guida della coalizione di oltre 50 Paesi che sostengono

l'Ucraina. Il presidente ha ricordato come la sua amministrazione abbia fornito a Kiev, tra armamenti ed equipaggiamenti, anche le attrezzature per riparare i sistemi energetici e rafforzare la resilienza della rete interna.

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