Sono passate tre settimane dall'offensiva "inaspettata" delle Forze armate ucraine nell'oblast di Kursk e al Pentagono stanno ancora cercando di "valutare" le conseguenze strategiche dell’invasione mossa dalle forze speciali di Kiev sul conflitto. Analizzando fino a dove l’Ucraina cercherà di spingersi, e per quanto tempo potrà tenere le posizioni ottenute.
L'operazione lampo basata sulla penetrazione in profondità di una forza complessiva di 650 uomini ora conta un numero di oltre 10mila unità che si attestano in un'area in continuo mutamento dove infuriano i combattimenti ora che i russi hanno inviato una forza complessiva di altrettanti soldati per schierarsi e "arginare" le manovre offensive ucraine.
Le prime valutazioni del Pentagono
L'Ucraina ha utilizzato alcune delle sue migliori truppe ed equipaggiamenti a Kursk e al Pentagono non sono sicuri di come e quanto l'offensiva delle forze di Kiev influenzerà il futuro del conflitto e la difesa della parte orientale di Kiev, che sta affrontando un’enorme pressione da parte dell’avanzata delle truppe russe. La vicesegretaria stampa del Pentagono, Sabrina Singh ha dichiarato che: “Resta da vedere quale sarà l’impatto di Kursk sull’est”, proseguendo “Stiamo ancora cercando di ottenere una migliore comprensione da parte degli ucraini sugli obiettivi a lungo termine in quell’area, e anche di capire come ciò si inserisce nelle loro operazioni strategiche”.
“Quindi, quando si tratta di Kursk, abbiamo capito da ciò che il presidente Zelensky ha stabilito che vogliono creare una zona cuscinetto”, ha proseguito la portavoce americana. “Stiamo ancora lavorando con l’Ucraina su come ciò si adatti ai loro obiettivi strategici sul campo di battaglia stesso. Quando ci sentiamo sicuri di avere una migliore comprensione di come tutto ciò si intreccia”.
Secondo lo stato maggiore delle Forze armate ucraine, le Forze aerospaziali russe "hanno sganciato quasi 30 bombe guidate su obiettivi a Kursk". Le truppe russe stanno impiegando molto attivamente la loro componente aerea nel settore di Kursk per interferire con le operazioni ucraine. "Attualmente sono almeno 17 gli attacchi aerei, con l'uso di 27 bombe aeree controllate, sugli insediamenti della Federazione Russa occupata dai soldati di Kiev.
Il generale Oleksandr Syrskyi, comandante in capo delle Forze armate ucraine, “ha riferito sulla situazione operativa in tutte le aree delle operazioni attive, e in particolare nelle zone più difficili del fronte” su Telegram - che dopo il fermo del suo fondatore, Pavel Durov, presso l'aeroporto francese di Le Bourget, è stato abbandonato in massa dagli ufficiali e funzionari russi per timore di violazioni dei server da parte delle autorità francesi. Sempre su Telegram comandante in capo ucraino ha rilasciato informazioni riguardo le misure adottate per rafforzare la difesa nelle direzioni Toretsk e Pokrovsky.
Kiev torna nel mirino dei raid russi
Le operazioni dell'Aviazione russa non si sono concentrare solo su Kursk, ma hanno rimesso nel mirino la capitale ucraina Kiev. Dove sono stati lanciati droni kamikaze, missili balistici e missili ipersonici Kinzhal.
L'attacco è iniziato intorno alle tre del mattino è iniziato con il lancio di numerosi droni "provenienti da diverse direzioni" e intercettati dalle difese aeree. Forse impiegati con la consueta tattica della saturazione per aprire la strada ai missili lanciati da quelli che sono stati indicati come una dozzina di bombardieri strategici russi Tu-95Ms, sei bombardieri strategici Tu-22m3, e tre MiG-31K, i cacciabombardieri armati con missili Kinzhal. Uno di questi velivoli potrebbe aver sconfinato violando lo spazio aereo della Polonia.
I raid
massicci di ieri e di questa, che hanno causato almeno 7 morti nella popolazione ucraina, potrebbero essere una conseguenza dell'avanzata su Kursk. Mentre il governo di Kiev ha annunciato una dura risposta ai bombardamenti russi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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