"Rafforzeremo armamento nucleare": l'ultimo avvertimento di Putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che sarà data particolare enfasi al potenziamento dell'armamento nucleare del Paese. L'annuncio a due giorni dall'uscita della Russia dal trattato New Start

"Rafforzeremo armamento nucleare": l'ultimo avvertimento di Putin

Rafforzare l'armamento nucleare: è questo il concetto chiave espresso da Vladimir Putin in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria. E, soprattutto, a due giorni dal suo annuncio sulla sospensione della partecipazione russa al trattato New Start.

Il diktat di Putin

La Russia, d'ora in avanti, darà particolare enfasi al potenziamento del proprio armamento nucleare. Nello specifico, Putin ha dichiarato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023. In questo stesso anno, che si preannuncia fondamentale, inizieranno anche le consegne dei missili ipersonici Zirkon.

"Le truppe riceveranno equipaggiamenti all'avanguardia e l'industria aumenterà rapidamente la produzione dell'intera gamma di armamenti", ha dichiarato il presidente russo, spiegando che Mosca continuerà a fornire alle sue truppe le attrezzature più avanzate. Quali? Il capo del Cremlino ha parlato di nuovi sistemi di attacco, mezzi di ricognizione e comunicazione, droni e sistemi di artiglieria.

Il rafforzamento militare della Russia

Le capacità difensive della Russia, inoltre, saranno potenziate sulla base dell'esperienza di combattimento acquisita. "La quota di armamenti moderni nelle forze nucleari strategiche navali raggiungerà il 100% con l'entrata in servizio del sottomarino Ssbn classe Imperatore Alessandro III Borei-A", ha affermato Putin.

"Con l'entrata in servizio in combattimento dell'incrociatore sottomarino nucleare classe Imperatore Alessandro III Borei-A, la quota di armi ed equipaggiamenti moderni nelle forze navali strategiche nucleari raggiungerà il 100%", ha aggiunto Putin.

Non solo: secondo il leader russo, altri tre incrociatori di questo tipo si uniranno alla flotta nei prossimi anni. Ricordiamo che l'Ssbn Imperatore Alessandro III, il settimo sottomarino della classe Borei-A, è stato varato il 29 dicembre 2022. I sottomarini di questo tipo sono in grado di trasportare 16 Icbm Bulava. L'inizio delle prove in mare dell'Emperor Alexander III è previsto per giugno 2023.

L'uscita dal trattato Start

Putin ha poi sottolineato che, per la prima volta quest'anno, saranno schierati i missili balistici intercontinentali Sarmat, un'arma in grado di trasportare più testate nucleari. "Continueremo la produzione di massa di sistemi Kinzhal ipersonici e avvieremo forniture di massa di missili ipersonici Zircon con base in mare", ha ribadito.

Queste parole hanno destato particolare preoccupazione tra le fila del blocco occidentale. Anche perché Putin, durante il discorso sullo Stato della Nazione, ha detto che la Russia sospenderà l'applicazione del New Start, l'unico trattato con gli Usa ancora in vigore sulla limitazione delle testate atomiche.

L'annuncio è stato deplorato con forza da Washington e dalla Nato. La decisione di Mosca è "molto deludente e irresponsabile", ha tuonato il segretario di Stato americano Antony Blinken, aggiungendo che gli Usa "rimangono pronti a discutere di armi strategiche" con la Russia. "È stato un grosso errore farlo, non molto responsabile. Ma non ci ho visto che stia pensando di usare armi nucleari o qualcosa del genere", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

"Deploro la sospensione" del New Start e "invito" Mosca a "riconsiderare questa decisione", ha

detto da parte sua il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo il quale "più armi nucleari e meno trattati rendono il mondo più pericoloso". Nel frattempo l'escalation continua.

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