"Riprendere gli attacchi suicidi": il leader di Hamas è vivo e detta la nuova linea

Yahya Sinwar al sicuro nascosto in un tunnel a Gaza. I ritardi delle comunicazioni nel gruppo, tuttavia, renderebbero sempre più difficile la guida dell'organizzazione e la diffusione delle istruzioni

"Riprendere gli attacchi suicidi": il leader di Hamas è vivo e detta la nuova linea
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Il leader di Hamas Yahya Sinwar, secondo l'intelligence Usa, sarebbe vivo e probabilmente nascosto in un tunnel sotterraneo a Gaza. A sostenerlo, il delegato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk. A suo dire, Hamas continua a essere alle sue dipendenze essendo colui che prende tutte le decisioni. Un'affermazione importante, basate su fonti di intelligence, che restituisce l'aggiornamento più dettagliato sullo stato di Sinwar da parte di un alto funzionario statunitense dopo settimane di silenzio, che avevano fatto addirittura ipotizzare la morte del capo dell'organizzazione islamista.

Negli ultimi giorni, Sinwar avrebbe ristabilito i contatti con funzionari di Hamas fuori Gaza dopo più di un mese in cui non si erano avute sue notizie. Secondo il Wall Street Journal, Sinwar avrebbe ordinato ai suoi di riprendere gli attacchi suicidi contro Israele: avrebbe preso il pieno controllo di Hamas durante l'estate, secondo quanto affermano i funzionari dell'intelligence araba, inviando poi una direttiva a un alto funzionario con le prossime istruzioni. Hamas ha in gran parte interrotto gli attacchi suicidi circa vent'anni fa: all'epoca, una serie di attentati aveva diffuso il terrore nelle strade di Israele, ma non era riuscita a ottenere concessioni dal suo governo, e alcuni leader di Hamas temevano di finire marginalizzati nel contesto della lotta palestinese.

Secondo altre fonti, il leader, sarebbe sì al sicuro, ma patirebbe il ritardo con cui gli giungono informative e messaggi che Hamas veicola con metodi "analogici": i ritardi nella comunicazione avrebbero fatto perdere numerose opportunità per far progredire i negoziati con lo Stato ebraico per il rilascio degli ostaggi israeliani secondo il quotidiano panarabo di proprietà saudita Asharq Al-Awsat, che cita fonti informate sull'andamento dei negoziati.

Di recente, un alto diplomatico del Qatar aveva dichiarato al Jerusalem Post che le segnalazioni di contatti diretti sono false e che tutti i tentativi di negoziazione sono stati condotti attraverso l'importante figura politica di Hamas, Khalil al-Hayah. Parlando in esclusiva al Jerusalem Post, il diplomatico ha chiarito che tutti gli sforzi di mediazione vengono condotti esclusivamente tramite rappresentanti dell'ufficio politico di Hamas a Doha. Anche i funzionari del Qatar avevano precedentemente riferito di ritenere che Sinwar si fosse circondato di ostaggi prima di sparire nel silenzio. Precedenti speculazioni sostenevano che il capo di Hamas potesse essere stato ucciso perché non aveva stabilito contatti con i canali ufficiali per molto tempo.

Le fonti di Hamas, che restano anonime, hanno dichiarato che "il capo dell'ufficio politico del movimento ha inviato un messaggio qualche giorno fa ad alcuni mediatori tramite la leadership di Hamas confermando l'adesione alle sue precedenti istanze sulla necessità del completo ritiro di Israele da Gaza, l'impegno per la ricostruzione di Gaza, revoca completa dell'assedio, il ritorno degli sfollati senza ostacoli e la conclusione di un onorevole accordo di scambio di prigionieri".

Dalla fine di agosto, la mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar si è impantanata, tra reciproche accuse tra le due parti in guerra di aver cambiato i termini della proposta americana per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri, sostiene il quotidiano arabo.

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