Ore di tensione a Kherson, al momento l'unico capoluogo di regione ucraino controllato dai russi. Da diverse ore alcuni canali filorussi su Telegram parlano di un'imminente ritirata delle truppe di Mosca dalla città e dalle aree dell'oblast a ovest del Dnepr.
L'annuncio è poi arrivato poco dopo le 16:00, ora italiana. A proclamarlo è stato il comandante delle operazioni russe in Ucraina, Serghei Surovikin. A scuotere ulteriormente la situazione è la notizia, confermata da fonti di Mosca, della morte del vice governatore dell'amministrazione regionale russa di Kherson, Kirill Stremousov.
La situazione militare a Kherson
Dal 4 ottobre scorso, dal giorno cioè del primo vero sfondamento del fronte di Kherson da parte ucraina, anche a Mosca la possibilità di abbandonare il capoluogo della regione (una delle quattro annesse dal Cremlino il 30 settembre) è stata presa più volte in considerazione.
E questo perché l'avanzata da nord, più precisamente dal distretto di Beryslav, delle forze di Kiev ha reso le linee difensive di Kherson estremamente vulnerabili. E, soprattutto, molto esposte al fuoco degli ucraini.
Le truppe agli ordini del presidente Zelensky si trovano qui in una posizione di superiorità numerica. Inoltre, dopo lo sfondamento del 4 ottobre, non hanno davanti grandi ostacoli naturali da attraversare per raggiungere la periferia della città capoluogo. Lo stesso Sergei Surovikin, il comandante delle operazioni militari russe in Ucraina, ha parlato la scorsa settimana di “scelte difficili” con riferimento alla regione in questione.
Il ritiro era forse incluso nella lista di scelte difficili. Anche perché se politicamente e mediaticamente Kherson è molto importante, lo è molto meno a livello militare. La città di fatto potrebbe rischiare, nelle condizioni attuali, di trasformarsi nell'unica sacca russa lungo le sponde occidentali del Dnepr.
Dall'ultimo fine settimana hanno iniziato a circolare foto degli edifici pubblici di Kherson senza la bandiera russa. Su diversi canali Telegram vicini a Mosca, l'indiscrezione è stata confermata. In città è adesso molto difficile trovare luoghi dove è esposto il tricolore della federazione russa. Anche perché già da settimane la sede dell'amministrazione civile nominata dal Cremlino è stata spostata dal centro del capoluogo.
A parlare della rimozione delle bandiere russe dalla città è stato anche Serhii Khlan, deputato del consiglio regionale. “Sembra simbolico che gli stracci tricolori siano scomparsi di nuovo oggi da Kherson”, ha dichiarato su Ukrinform.
La conferma definitiva del ritiro dei russi dalle aree a ovest del Dnepr, è arrivata direttamente dal generale Surovikin. "Il ministero della Difesa russo - si legge in una nota del ministero della Difesa diffusa su Interfax - ha ordinato il ritiro delle truppe dalla città di Kherson. Il contingente di Mosca verrà ora spostato a Est, sulla riva sinistra del fiume Dnepr, dove verranno allestite nuove postazioni difensive su proposta di Surovikin accolta dal ministro della Difesa, Serghei Shoigu".
Fatti saltare cinque ponti sul Dnepr
Un ulteriore elemento che ha fatto intuire l'imminenza del ritiro, ha riguardato la distruzione di alcuni ponti sul fiume Dnepr, il corso d'acqua che divide in due l'Ucraina e che ha a Kherson il proprio estuario. Ad annunciarlo anche in questo caso è stato Serhii Khlan. “Gli occupanti – ha riferito – hanno fatto saltare in aria non solo i ponti Daryiv e Tyagin, ma anche il ponte all'uscita da Snigurivka verso Kherson, il ponte Mylovi e il Novokairy”.
L'obiettivo di Mosca sarebbe quindi quello di proteggere il ritiro dei propri soldati ed evitare un repentino avanzamento delle forze ucraine sulle posizioni abbandonate. Intanto proprio le truppe di Kiev nella serata di martedì hanno ingaggiato nuovi scontri a Snihurivka, al confine tra le regioni di Kherson e Mykolaiv. Forse un tentativo di aggirare le difese a nord della città di Kherson e mettere ulteriore pressione ai russi.
La morte di Kirill Stremousov
Ad annunciare gli scontri di Snihurivka era stato ieri sera il vice governatore dell'amministrazione filorussa di Kherson, Kirill Stremousov. Quest'ultimo aveva specificato che i russi erano riusciti in quell'area a respingere gli ucraini.
Alcune ore dopo però sul canale Telegram WarGonzo, vicino a Mosca, il nome di Stremousov è apparso per ben altri motivi. In particolare, il suo autista ha riferito di un incidente stradale in cui lo stesso vice governatore è rimasto ucciso.
La circostanza è stata confermata anche dal governatore filorusso di Kherson, Volodymyr Saldo. “Stremousov – si legge in una dichiarazione diffusa sui social – ha saputo mostrare alla gente la verità su ciò che stava accadendo nella regione di Kherson. È padre di una famiglia numerosa: ha cinque figli e dovrebbe nascerne presto un sesto. Ovviamente, ci prenderemo cura di tutti loro, ma Kirill, purtroppo, non tornerà più”.
Non sono stati
specificati ulteriori dettagli dell'incidente stradale. C'è di certo che la morte del vice governatore è destinata ad aggiungere ulteriore tensione in una regione che a breve potrebbe assistere a nuovi mutamenti del fronte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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