Libia, sale la tensione: Usa e Ue temono un'escalation e scontri violenti

Crescono in timori nei Paesi Nato per un'ulteriore escalation in Medio Oriente, questa volta a firma congiunta di Khalifa Haftar e del gruppo Wagner

Libia, sale la tensione: Usa e Ue temono un'escalation e scontri violenti
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Il Medio Oriente non sembra conoscere tregua in queste ore. Stati Uniti e Unione Europea temono i movimenti militari nel sudovest della Libia, invitando alla moderazione. "Le ambasciate di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti condividono le preoccupazioni della comunità internazionale riguardo ai movimenti militari in corso nella regione sud-occidentale - si legge in una dichiarazione congiunta - Alla luce dell'attuale stallo del processo politico. Tali movimenti potrebbero portare a un'escalation e a scontri violenti. Date le reali preoccupazioni relative alla sicurezza dei confini lungo il confine meridionale della Libia, incoraggiamo le forze di sicurezza a est e a ovest a cogliere questa opportunità per approfondire la consultazione e la cooperazione al fine di attuare misure efficaci per proteggere il confine e proteggere la sovranità della Libia".

Anche la delegazione dell'Unione a Tripoli, nel dirsi "profondamente preoccupata" per la recente mobilitazione militare, sottolinea che "l'uso della forza danneggerebbe la stabilità in Libia e dovrebbe essere evitato ad ogni costo. Invitiamo tutte le parti a impegnarsi nel dialogo per prevenire ulteriori divisioni, preservare la stabilità e l'accordo di cessate il fuoco del 2020 e perseguire l'interesse del popolo libico come obiettivo finale". per questa ragione esorta tutti gli attori libici e i gruppi armati a dar prova di moderazione e a smorzare sul nascere questa ulteriore escalation.

Nelle ultime ore le forze fedeli al Governo di unità nazionale hanno alzato il livello di allerta in previsione di un possibile attacco da parte delle forze dell'Esercito nazionale libico, fedele a Khalifa Haftar, sulla città di Ghadames per controllare il valico di frontiera che collega Libia e Algeria, a sud-ovest del Paese. Ne dà notizia il media saudita Al Arabiya. La Joint Operations Force e lo Stato Maggiore dell'Esercito Libico della Regione Occidentale hanno ultimato i preparativi per respingere ogni possibile attacco. La mossa è arrivata dopo il monitoraggio dei movimenti delle forze dell'Esercito Nazionale Libico verso la città di Shwerf, nel sud-ovest, nell'area controllata dalle forze di Abdul Hamid Dabaiba.

Due giorni fa, le forze del Comando Generale dell'Esercito Nazionale Libico avevano annunciato in una dichiarazione il trasferimento di unità militari ad esse affiliate in varie città e regioni del sud-ovest, sotto le direttive di Haftar, e sotto il diretto controllo del figlio, Saddam. Il media saudita ha avvertito che questa tensione e l'improvvisa escalation potrebbero portare a un ritorno al conflitto armato in Libia, minacciando l'accordo di cessate-il-fuoco.

Secondo fonti militari, la maggior parte del contingente è composto da mercenari russi del Gruppo Wagner, il cui obiettivo è la garanzia di movimento in queste zone per sostenere i combattenti nel nord del Mali, dove negli ultimi giorni ci sono stati scontri sanguinosi con i ribelli tuareg. Ieri il governo di Tripoli ha innalzato il livello di allerta dell'Esercito nel mezzo dei timori per la mobilitazione delle forze di Haftar. Secondo fonti del Libya Observer, la forza di operazioni congiunte ha richiamato tutte le unità per presentarsi "immediatamente" nei rispettivi quartier generali per respingere "qualsiasi possibile attacco".

Lo Stato Maggiore delle autorità dell'est della Libia ha riferito di truppe dirette verso il confine sudoccidentale per una missione di sicurezza nel deserto e per la sorveglianza delle frontiere. Una operazione che "non ha nessuno come obiettivo", secondo la tv libica Al Wasat.

Intanto, sono già nove le persone uccise negli scontri tra due gruppi armati nella periferia orientale di Tripoli, secondo i servizi di emergenza. "Il bilancio delle vittime degli scontri è di nove morti", ha dichiarato in un comunicato il servizio di ambulanza e soccorso della capitale, accompagnato da foto dei suoi membri che recuperano corpi in diversi luoghi del sobborgo di Tajoura. Il comunicato stampa non specifica se tra le vittime vi siano civili.

Secondo i testimoni, gli scontri sono scoppiati a metà giornata e sono continuati per ore tra due gruppi armati "dopo scaramucce e una discussione sfociata in uno scontro a fuoco e nell'uso di armi di medio calibro". Secondo un testimone, gli scontri sono ora cessati ed entrambe le parti si sono ritirate dalla scena. I due gruppi armati sono affiliati al governo di unità nazionale che non ha ancora commentato i combattimenti.

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