L'uccisione di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas assassinato a Teheran in circostanze ancora da chiarire, rievoca la lunga stagione di omicidi mirati avvenuti in Iran tra il 2007 e il 2020 e attribuiti a Israele. Certo, oggi l'obiettivo dichiarato di Tel Aviv coincide con i leader di Hamas mentre in passato gli attacchi puntavano ad ostacolare il programma atomico della Repubblica islamica, e i bersagli erano dunque scienziati. Ma non solo loro, visto che si sono verificati almeno altri due sospetti omicidi che nulla avevano a che fare con il dossier nucleare: quello di Sayad Khodai, colonnello della Forza Quds (2022) e quello di Abu Muhammad al-Masri, numero due di Al Qaeda (2020).
Gli omicidi mirati avvenuti in Iran
Nel maggio del 2022 è stato assassinato a Teheran Sayad Khodai, colonnello della Forza Quds, corpo di elite dei Guardiani della Rivoluzione. Come riferito dai media ufficiali della Repubblica islamica, Khodai è stato freddato mentre era seduto in macchina davanti alla sua abitazione da due uomini che lo avevano avvicinato in sella a una moto. La "vendetta" sarebbe stata "inevitabile", aveva promesso il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, morto a sua volta lo scorso maggio nello schianto di un elicottero archiviato rapidamente come un incidente dalle autorità iraniane.
L'omicidio di Khodai non venne rivendicato, come accaduto in tutti gli altri casi, ma alcuni media israeliani riportarono la notizia che il colonnello fosse coinvolto nella pianificazione di attacchi contro obiettivi israeliani ed ebraici nel mondo. Il quotidiano Haaretz aveva indicato che sarebbe stato "probabilmente" dietro un complotto iraniano per assassinare alcuni uomini d'affari a Cipro, incluso il miliardario Teddy Sagi. Khodai fu l'esponente della Repubblica islamica di più alto livello a venire assassinato in Iran dopo lo scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi il 27 novembre 2020. Ritenuto il capo del programma militare nucleare iraniano, Fakhrizadeh-Mahabadi, venne ucciso vicino Teheran.
Nell'estate del 2020 c'è stato un altro misterioso omicidio. Il sette agosto, un motociclista ha sparato contro un'auto a Teheran uccidendo quelli che erano stati allora identificati come un professore di storia libanese e la figlia. Secondo quanto scritto successivamente dal New York Times, citando fonti d'intelligence, si trattava invece di Abu Muhammad al-Masri, numero due di Al Qaeda e di sua figlia Miriam, vedova di Hamza, uno dei figli di Osama bin Laden. L'attentato, grazie ad informazioni americane, sarebbe stato compiuto dai servizi israeliani nell'anniversario degli attentati del 7 agosto 1998 contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania che causarono 224 morti. Al-Masri ne era ritenuto l'organizzatore, così come dell'attentato contro un resort di Mombasa che nel novembre 2002 costò la vita a 13 persone, fra cui dei turisti israeliani.
Le morti degli scienziati nucleari
Nel 2007 si aprì invece il lungo capitolo dei misteriosi omicidi di scienziati nucleari iraniani - nel quadro di una guerra sotterranea mai confermata ufficialmente da Tel Aviv - con la morte dello scienziato di fisica nucleare e docente presso l'Università di Shiraz, Ardeshir Hosseinpour. Esperto nel campo dell'elettromagnetismo, fu uno dei fondatori del Nuclear Technology Center of Isfahan, che face da genesi dell'impianto nucleare di Natanz, dove continuò la sua ricerca fino alla sua misteriosa morte il 15 gennaio 2007 per avvelenamento da gas. Un rapporto di Stratfor del febbraio 2007 affermò che fu ucciso dal Mossad.
Il 12 gennaio 2010 il fisico nucleare di fama internazionale, Massoud Ali Mohammadi, venne assassinato nel nord di Teheran dall'esplosione di una motobomba piazzata vicino alla sua auto mentre si dirigeva a lavoro e azionata a distanza. A quasi 10 anni esatti dall'attacco in cui perse la vita Fakhrizadeh-Mahabadi, il 29 novembre del 2010 morì un altro noto scienziato, Majid Shahriari, membro della facoltà di ingegneria nucleare dell'università Shahid Beheshti. Un motociclista aveva piazzato una bomba magnetica sotto la sua auto.
Il 23 luglio 2011, Daryoush Rezaeinejad, docente universitario di fisica che aveva legami con l'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran (Oeai), venne freddato a Teheran da due uomini in moto.
L'11 gennaio 2012, infine, un'autobomba uccise Mostafa Ahmadi-Roshan, vice direttore per gli affari commerciali del sito nucleare di Natanz, il principale impianto iraniano per l'arricchimento dell'uranio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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