Scontro a fuoco tra truppe ucraine e nordcoreane sul fronte di Kursk

I primi soldati nordcoreani schierati ai confini tra Russia e Ucraina sono finiti sotto il fuoco delle truppe di Kiev. Uno sviluppo significativo che avvalora le preoccupazioni dell'intelligence riguardo all'arrivo delle forze speciali di Kim

Scontro a fuoco tra truppe ucraine e nordcoreane sul fronte di Kursk
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Le forze ucraine hanno colpito i primi soldati nordcoreani che, su ordine di Pyongyang, sono stati dispiegati nella regione russa di Kursk a sostengo delle truppe russe. A riportare l'informazione è stato il capo del dipartimento di contro-disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino.

I soldati dell'esercito della Corea del Nord, formalmente Armata del Popolo Coreano, sono finiti sotto il fuoco ucraino indirizzato sul confine con la Federazione Russa dove sono stati dislocati. È quanto riferito Andrii Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'Ucraina, come riporta il Kyiv Independent, a sua volta ripreso da Bloomberg.

Ciò dimostrerebbe che i militari nordcoreani "avrebbero iniziato a combattere in prima linea" a fianco delle forze armate russe schierate nel settore di Kurks, l'oblast invaso dalle unità d'élite dell'esercito ucraino che hanno consolidato una testa di ponte in territorio russo. I militari nordcoreani schierati nella regione di Kursk - una forza complessiva inizialmente stimata ina 1.500 uomini appartenenti alle forze speciali degli Storm Corps, come avanguardia di uno schieramento complessivo di 4 brigate per un totale di 10mila uomini - sono stati inviati per contrastare l'avanzata ucraina e mostrare un impegno concreto al Cremlino.

Il primo scontro con i soldati di Kim

Questo primo scontro a fuoco tra truppe ucraine e truppe nordcoreane rappresenta uno "sviluppo significativo" che era stato previsto nelle scorse settimane, dopo la rivelazione giunta da parte dall'intelligence della Corea del Sud che aveva rivelato l'invio da parte di Pyongyang di un suo contingente militare ai margini del terreno di scontro tra Russia e Ucraina.

In un primo momento si era creduto che i soldati nordcoreani dovessero prendere parte solo all'addestramento militare, almeno stando alla stessa intelligence sudcoreana che aveva diffuso la notizia per prima. Solo in un secondo momento è emerso che l'invio di truppe da parte della Corea del Nord è stato "di fatto" una conseguenza del patto di mutua difesa ratificato dal presidente russo Vladimir Putin e dal leader nordcoreano Kim Jong-un durante una visita a Pyongyang lo scorso luglio. In un secondo momento, il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva segnalato che nell'oblast russo di Kursk erano già stati dispiegati 8.000 soldati nordcoreani, allertando la Nato.

Da Kiev l'ordine di valutare la situazione a Kursk

Da Kiev, intanto, lo stato maggiore delle forze armate ucraine e i vertici politici si sono riuniti per fare "una valutazione dettagliata della situazione in prima linea". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto che è stato redatto un rapporto ad hoc sulle operazioni in corso a Kursk e sulla "distruzione delle forze russe" in "specifiche aree vicino al confine". Un rapporto che potrebbe includere informazioni più dettagliate sull'impiego e sul ruolo delle truppe nordcoreane nel settore.

Truppe che, secondo quanto riportato dall'ambasciatore ucraino all'Onu Sergiy Kyslytsya, in possesso di informazioni d'intelligence, evidentemente, dobrevvero essere suddivise in cinque unità da duemila/tremila ciasciuna, gestite da truppe nordcoreane ma "equipaggiate con uniformi e armi russe" e integrate in "formazioni con minoranze etniche provenienti dalle regioni dell'Estremo Oriente russo per nascondere la loro presenza".

Interessante notare come i soldati nordcoreani inviati da Kim-Jong un, secondo le stime delle intelligence occidentali che trovano le conferme dei servizi segreti ucraini compresi tra le 10mila e le 12mila unità, riceverebbero "duemila dollari al mese per combattere al servizio di

Mosca" per un esborso di 200milioni di dollari annui da parte delle casse del Cremlino. Una cifra che, considerando l'economia della Corea del Nord, li renderebbe oltre che miliardari a Pyonyang.

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