Tregua a Gaza: Netanyahu convoca il gabinetto di guerra per discutere la risposta di Hamas

Secondo quanto dichiarato da alti funzionari di Israele, vi è la concreta possibilità che le due parti in guerra si siedano al tavolo delle trattative per discutere il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi

Tregua a Gaza: Netanyahu convoca il gabinetto di guerra per discutere la risposta di Hamas
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Si torna a parlare di tregua in Medio Oriente. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, che ha citato una fonte dello staff del premier israeliano, Benjamin Netanyahu convocherà una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere le proposte di Hamas su un possibile cessate il fuoco e un accordo per la liberazione degli ostaggi. Prima dell’incontro, il primo ministro consulterà anche i suoi rappresentanti ai negoziati mediati da Qatar, Egitto e Stati Uniti.

Il sito d’informazione Axios ha riportato le affermazioni di due alti funzionari dello Stato ebraico, secondo i quali la riposta di Hamas all’ultima proposta di tregua “è stata costruttiva e apre la porta a negoziati più dettagliati che potrebbero portare ad un accordo”. Mercoledì 3 luglio, i terroristi avevano fatto sapere in una nota di aver “scambiato alcune idee con i mediatori con l’obiettivo di fermare la guerra e il ritiro completo dalla Striscia di Gaza”, aggiungendo anche che l’organizzazione è stata flessibile nelle sue richieste mentre Israele “sta cercando di ingannare e deludere”. I contenuti della bozza d’intesa non sono stati ancora diffusi, ma data l’apertura a discutere del governo ebraico si può ipotizzare che Hamas abbia ammorbidito la sua posizione per quanto riguarda la cessazione definitiva delle ostilità e il ritiro completo delle forze delle Idf dalla Striscia. Due elementi, questi, che hanno fatto arenare i negoziati nei mesi scorsi.

Questo sviluppo sul fronte diplomatico è arrivato in un momento in cui Israele si sta attivamente preparando alla guerra in Libano. Da alcune settimane, infatti, gli Hezbollah hanno aumentato l’intensità dei loro attacchi contro le regioni settentrionali dello Stato ebraico e l’esercito di Tel Aviv ha ritirato diverse unità e mezzi corazzati da Rafah per prepararli a eventuali operazioni nel sud del Paese dei cedri. I terroristi filo-Teheran hanno fatto sapere che i loro bombardamenti termineranno immediatamente qualora si dovesse raggiungere un accordo per un cessate il fuoco a Gaza.

Il processo per arrivare ad un eventuale intesa sarà comunque lungo. Un alto funzionario israeliano ha riferito che, anche qualora le due parti dovessero avviare trattative dettagliate, esse saranno “dure” e richiederanno “diverse settimane per raggiungere un accordo”.

È inoltre improbabile che il governo di Netanyahu acconsenta alla cessazione definitiva delle ostilità, vista l’intenzione ribadita più volte di continuare a combattere nella Striscia fino a quando Hamas non sarà completamente distrutta.

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