Trump: "Parlerò con Putin in settimana". E anche i russi aprono

Secondo quanto dichiarato dal presidente Usa, la squadra americana incontrerà la controparte russa nella giornata di oggi o domani

Trump: "Parlerò con Putin in settimana". E anche i russi aprono
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Accelerata poderosa nei negoziati sulla guerra in Ucraina. "Parlerò con Putin", forse questa settimana, ha dichiarato detto Donald Trump, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. "Penso di sì", ha risposto a chi gli chiedeva se avrebbe parlato con il presidente russo in settimana. Il rpesidente americano ha anche dichiarato di essere pronto a ospitare nuovamente Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.

L'Ucraina accetta la proposta del cessate-il-fuoco

L'Ucraina, intanto, accetta la proposta dell'amministrazione Trump per un cessate-il-fuoco di 30 giorni con la Russia, un annuncio che è arrivato dopo ore di incontri martedì in Arabia Saudita, durante i quali gli Stati Uniti hanno accettato di revocare immediatamente la sospensione della condivisione di informazioni di intelligence e di riprendere l'assistenza militare a Kiev. "Ho la conferma che l'assistenza militare americana è ripresa. Gli accordi vengono implementati", scrive il colonnello Palvo Palisa, membro dello Stato Maggiore ucraino, su Facebook.

I colloqui nella città di Gedda hanno conferito nuovo slancio ai negoziati per un cessate-il-fuoco, che erano vacillati in seguito a uno scontro pubblico alla Casa Bianca tra il presidente ucraino e quello statunitense. "L'Ucraina è pronta per la pace. Anche la Russia deve dimostrare la sua disponibilità a fermare la guerra o a continuarla. È giunto il momento della piena verità", ha spiegato Zelensky alla stampa. L'accordo, frutto di oltre otto ore di incontri tra funzionari statunitensi e ucraini in Arabia Saudita, migliora notevolmente la posizione di Kiev in guerra e riduce il divario transatlantico tra gli alleati statunitensi ed europei, che era sceso a nuovi minimi storici. Nonostante questa svolta, a poche ora dall'accettazione della proposta, un attacco condotto dai russi con droni su larga scala ha colpito Dnipro, nell'Ucraina orientale. Lo ha denunciato su Telegram il governatore di Dnipro Serhiy Lysak parlando di danni a case e a una infrastruttura. Al momento non si hanno notizie di vittime.

La palla passa alla Russia

La Russia fa sapere di non escludere contatti con i rappresentanti degli Stati Uniti nei prossimi giorni. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russi Maria Zakharova, citata dalla Tass. Gli annunci di oggi, in una dichiarazione congiunta dopo i colloqui sauditi, sono arrivati ​​ore dopo che i funzionari russi avevano dichiarato che i droni ucraini avevano preso di mira Mosca nel più grande attacco della guerra alla capitale russa. Prima dei colloqui di oggi, Kiev aveva insistito sul fatto che qualsiasi tregua avrebbe dovuto includere garanzie di sicurezza: tuttavia, nella dichiarazione rilasciata oggi non c'è alcuna indicazione che tali garanzie saranno fornite prima dell'entrata in vigore di un eventuale stop ai combattimenti provvisorio.

"Oggi, durante la discussione, c'è stata una proposta specifica da parte americana di fare immediatamente il primo passo oltre e provare a stabilire un cessate il fuoco completo per 30 giorni, non solo per quanto riguarda missili, droni e bombe, non solo nel Mar Nero, ma anche lungo l'intera linea del fronte. L'Ucraina accetta questa proposta, la consideriamo positiva, siamo pronti a fare questo passo. Gli Stati Uniti d'America devono convincere la Russia a farlo. Cioè, siamo d'accordo, e se i russi sono d'accordo, il silenzio entrerà in vigore in quel preciso momento", ha scritto sul suo canale Telegram il presidente ucraino.

Le condizioni chieste dalla Russia

In un incontro di alto livello con i funzionari del ministero degli Esteri russo a metà giugno 2024, il presidente russo Vladimir Putin aveva delineato le precondizioni di Mosca per risolvere il conflitto. Tra queste, il ritiro delle forze dell'Ucraina dal Donbass e dalla Novorossia, l'abbandono delle aspirazioni di entrare nella NATO e l'impegno a uno status non-blocco e non-nucleare. Mosca ha anche chiesto la rimozione di tutte le sanzioni imposte dall'Occidente.

Gli sviluppi di oggi pongono di fatto sulla Russia l'onere di accettare un accordo che altrimenti avrebbe respinto a priori, rischiando di attirare l'ira di Trump. Una volta implementato, il cessate il fuoco potrà essere esteso “di comune accordo tra le parti”, si legge nella dichiarazione congiunta rilasciata da Ucraina e Stati Uniti.

Nella dichiarazione si afferma inoltre che i due Paesi hanno concordato di concludere il prima possibile un "accordo globale per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche dell'Ucraina, per espandere l'economia ucraina e garantire la prosperità e la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina".

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