![Zelensky: "Sì al negoziato". Putin vuole 4 regioni ucraine](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/11/1739254824-aztxg6wem42zrfiivrcp-ansa.jpeg?_=1739254824)
Se fosse un incontro di boxe verrebbe da dire che Trump e Putin si stanno studiando, come accade ai pugili alla prima ripresa di un incontro. Al netto della telefonata sbandierata dal tycoon, l'amministrazione Usa non si è ancora sbottonata sul futuro status dell'Ucraina rispetto a Russia e Occidente. Fatto salvo un possibile accordo preliminare per il cessate il fuoco a Pasqua, ogni ulteriore decisione passerà in sostanza sopra la testa di Zelensky, costretto a rimanere a bordo ring.
Per Mosca, lo spiega il viceministro degli Esteri Ryabkov, il dialogo tra Putin e Trump dovrà avvenire su basi paritarie. «Per quanto i segnali possano essere importanti», Mosca non vede «alcun cambiamento» concreto nella politica americana a proposito dell'Ucraina, soprattutto perché «l'assistenza a Kiev continua» da parte di Washington. Il tavolo negoziale dovrà tener conto del fatto che Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sono regioni della Federazione in seguito «all'espressione della volontà degli abitanti». I cosiddetti referendum con cui Mosca, nell'ottobre del 2022, dichiarò un'annessione non riconosciuta dalla comunità internazionale. Qualsiasi colloquio sull'Ucraina dovrà inoltre riconoscere la «realtà sul campo». Un chiaro riferimento ai successi inanellati, soprattutto negli ultimi mesi, dalle truppe di Mosca nel Donbass. E l'altro vice ministro degli Esteri Galuzin dichiara perentorio: «Mai l'Ucraina nella Nato, altrimenti salta qualsiasi tavolo». Sull'argomento il cancelliere tedesco Scholz e il probabile successore Merz, hanno concordato sul fatto che Kiev non sarà membro dell'Alleanza nel prossimo futuro. Merz tuttavia è disposto a fornire missili Taurus. In serata Lavrov ha chiosato: «La Russia è pronta ai negoziati, durante i quali dovranno essere tutelati i suoi legittimi interessi, ma non a scapito degli interessi altrui».
Zelensky, che rilancia il contratto per reclutare ucraini di età compresa tra 18 e 24 anni nei ranghi delle Forze Armate, si sente sempre più estromesso. All'emittente britannica ITV ammette che «se avessi la certezza che America ed Europa non ci abbandoneranno, che ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a negoziare in qualsiasi formato di dialogo». Per il presidente ucraino il congelamento del conflitto a Pasqua «porterà nuove aggressioni. Sarebbe una sconfitta totale sia per noi che per Trump». A sostenere la causa di Zelensky è al momento l'Ue che ritiene che «ogni accordo di pace deve rispettare la sovranità e l'integrità territoriale». L'alto rappresentante Kallas, ricevuta ieri dal Papa, invoca «la necessità di una pace giusta e duratura che garantisca il futuro del Paese». Tuttavia qualcuno dei 27 si smarca. Il primo ministro slovacco Fico, da sempre critico nei confronti del conflitto, ha accettato l'invito di Putin alla parata russa del 9 maggio a Mosca, data che commemora la Festa della Vittoria sul nazismo. Un segnale che la dice lunga sulle divergenze in seno a Bruxelles, e Tajani, abile tessitore, rilancia «unità e sostegno a Kiev».
In ambito diplomatico c'è anche molta attesa per la conferenza sulla sicurezza che si terrà a Monaco, dove venerdì Zelensky vedrà il vice presidente Usa Vance. Christoph Heusgen, coordinatore dell'evento, spiega di non poter affermare che al summit verrà già presentato il piano di pace di Trump. Possibilità esclusa da fonti Nato, che parlano di truppe europee a sorvegliare la fine delle ostilità.
Intanto il 20 febbraio il generale Kellogg, uomo del tycoon per il conflitto, sarà a Kiev.Sul campo gli ucraini attaccano con droni la raffineria di petrolio Afipsky, nel Krasnodar. Missili dal Mar Nero hanno investito Odessa.
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