Conoscersi, per caso, al teatro dei Contrari non è stato un Disguido per Isabella Zanivan e Guido Marini che, da quella «notte dei miracoli» di 15 anni fa, fanno coppia fissa nella vita e sul palco, con quel nome d'arte che è un manifesto, Disguido: «Le dissi che la nostra vita sarebbe stata un carrozzone». Guido è attore, lei ha una laurea in psicologia. Isabella divenne prima assistente, poi musa, nei numeri in cui Guido condensava la poesia italiana dalle rime siciliane al Rinascimento e poi anche i versi dei poeti maledetti francesi. Beatrice, Laura, Fiammetta; assenzio e consenso. Oggi quella formula è un numero perfetto: «Volevamo il teatro totale e l'unico trucco è fare qualcosa di diverso dagli altri o provare a farlo meglio».
Illusionismo, mimo, cinema e pure i pattini a rotelle di cui Guido era una baby promessa: tutto parte non da un cilindro, ma da un cappello di feltro. Aperto, sembra una ciambella col buco. Nelle mani e nell'estro dei Disguido si piega a mille fogge nei numeri di Chapeau cinema - Il cinema nel cappello, un timelapse di 35 e più pellicole ed emozione. Il loro show si rifà all'arte francese della chapellerie, inventata però dal veneziano Tabarin, maschera della commedia dell'arte che, oltralpe naturalizzarono nel 600, quando ai ciarlatani di strada fu impedita la parola. E allora, chapeau, si usò il gesto. In Italia ci sono anche gli illusionisti Alberto Giorgi e Laura, ma le coppie a cui riesca l'incantesimo fuori e dentro la vita «sono rarissime», scherzano loro. Il segreto? «Il pubblico ha bisogno di sognare che l'irreale diventi realtà. Il mago deve mantenere un'aura misteriosa e rimuovere dalla sua mente il trucco, altrimenti non funziona». Fatica doppia per chi, come loro, si cimenti anche con la comicità delicata della visual comedy. Nel 2013 i Disguido hanno conquistato il Mandrake d'Or e, pochi mesi fa, hanno vinto il primo premio all'International forum of Magicians a San Pietroburgo. Ora si riparte dalla Toscana e da Abracadabra, la notte dei miracoli, a Roma nelle vacanze di Natale.
Dal 2014 non è raro trovare i Disguido anche fra piazza Navona ed il Pantheon, dove gestiscono Eclectica, che dagli anni '70 è il primo negozio di magia in Italia. Ci sono passati tutti, anche i dirimpettai di Montecitorio: «Nessun magheggio di bilancio per la politica» sorride Guido.
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