Roma - Archiviate le elezioni siamo di nuovo in campagna elettorale. A tenere lontani gli italiani dal mare non ci saranno solo i ballottaggi: il 21 giugno, infatti, è in programma anche il referendum. Il presidente del comitato referendario, Giovanni Guzzetta, va subito all'attacco, nel mirino c'è l'intesa Bossi-Berlusconi, frutto dell'accordo di Arcore di ieri sera. "Bossi ricatta e Berlusconi segue". Così Guzzetta commenta, a caldo, la decisione del presidente del Consiglio. Poi mostra un finto distacco: "Noi ci aspettiamo aiuti dai cittadini. I big facciano quello che vogliono". E' evidente, però, che l'appoggio o meno del premier ha la sua importanza, sia per il raggiungimento del quorum sia per la vittoria del sì.
Riforma costituzionale Quanto all’opportunità di procedere a una riforma costituzionale e della legge elettorale che vanificherebbero il referendum, opportunità sostenuta anche dal ministro della Lega Roberto Calderoli, Guzzetta risponde: "Sono trent’anni che dicono che vogliono fare la riforma costituzionale, chissà perché se ne ricordano sempre prima dei referendum".
La bocca della verità Il comitato promotore inaugura davanti alla Bocca della verità la sua campagna "contro le candidature multiple e per il bipartitismo: per una legge elettorale che elimini le coalizioni politiche, in cui non si fa altro che una continua rissa". Improvvisano una piccola messa in scena, i referendari, per rendere il senso della loro battaglia. Lorenzo Cursio, responsabile del comitato promotore romano, indossa una maschera con il volto di Calderoli e mette la mano nella Bocca della verità.
Voglia di bipartitismo Non poteva mancare un'analisi sui risultati delle europee. Segni sottolinea che "i cittadini vogliono il bipartitismo. Torna invece lo spettro dell’ingovernabilità, con Di Pietro che ricatta il Pd e Bossi che ricatta il Pdl".
La contromossa della Lega Il Carroccio non sta a guardare. In ballo c'è la sopravvivenza, che l'eventuale vittoria dei sì metterebbe a rischio. "Chiediamo che i cittadini vadano a votare ai ballottaggi e che, con grande coerenza, non ritirino le schede del referendum". Lo ha detto, in un’intervista a Rai Radio3, il ministro leghista delle Politiche agricole Luca Zaia. Linea confermata dal capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Roberto Cota.
Soro (Pd): oligarchia seleziona classe dirigente "Berlusconi cambia opinione a giorni alterni e non avevo dubbi sulla sua contrarietà al referendum". Questo il commento di Antonello Soro al dietrofront del premier nel sostenere il referendum. "È naturale - aggiunge Soro - che gli autori di una brutta legge elettorale siano anche pronti a difenderla con l’arma decisiva dell’astensione".
"La Lega detta le sue condizioni su molti temi - ha detto il capogruppo del Pd alla Camera - ma credo che questa legge vada bene anche al Pdl poiché riduce gli spazi di partecipazione dei cittadini affidando ad un’oligarchia la selezione della classe dirigente".
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