Il Cairo - Osama bin Laden mette in guardia i musulmani dall’allearsi con cristiani ed ebrei, un’alleanza "che annulla la fede musulmana". Il monito è contenuto nel testo integrale del messaggio alcuni estratti del quale erano stati resi noti ieri da al Jazira. La pubblicazione su un sito islamico dell’audio, che dura complessivamente 25 minuti, è giunta in contemporanea al discorso del presidente Usa Barack Obama al Cairo. Bin Laden ha fatto appello ai musulmani perché "combattano gli alleati degli infedeli, preparandosi a una lunga battaglia".
L'apertura di Hamas Il discorso di Obama lascerà il segno. I commenti sono pressoché unanimi. Hamas vede nel discorso del presidente americano al Cairo segnali di "discontinuità rispetto alla politica del suo predecessore George W. Bush". Lo ha detto il portavoce del governo di fatto del movimento islamico radicale palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Nunu spera anche che sia "l’inizio di un cambiamento basilare" e, da parte sua, auspica "ogni forma di dialogo con l’amministrazione Usa" fondata "sul rispetto delle scelta democratiche dei popoli".
Il conflitto arabo-israeliano Ciò che Obama ha detto "in termini generali sul conflitto (israelo-palestinese) sembra mostrare discontinuità rispetto alla politica" di Bush, ha detto Nunu, pur aggiungendo che il discorso "ha bisogno di spiegazioni ulteriori e di maggiori dettagli". In ogni caso, "noi speriamo che sia l’inizio di un cambiamento basilare, visto che gli americani sembrano aver compreso il fallimento della politica di Bush", ha aggiunto Nunu.
Hamas auspica il dialogo Da parte sua - ha proseguito il portavoce - "Hamas auspica ogni forma di dialogo con l’amministrazione Usa basato sul rispetto delle scelte democratiche dei popoli su chi li debba rappresentare". Nunu ha poi detto di aver apprezzato che Obama "abbia riconosciuto il consenso che Hamas ha nel popolo palestinese". Quanto al riferimento del presidente americano alla necessità che gli israeliani alleggeriscano il blocco attorno ai confini della Striscia di Gaza, il portavoce di Hamas si è augurato che Israele lo ascolti e "agisca di conseguenza". Interpellato infine sul forte richiamo di Obama contro l’uso della violenza da parte dei palestinesi, Nunu ha risposto: "Hamas non vuole praticare la violenza, ma rivendica il diritto legale alla resistenza all’occupazione".
L'Anp: discorso storico Un discorso "storico per il posto, il momento e il contenuto": questo il giudizio di Nimer Hamad, consigliere per la stampa del presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) al discorso del presidente Obama. Hamad ha detto che Obama ha scelto "la linea del dialogo invece di quella del confronto usata dalla precedente amministrazione (del presidente George W.) Bush". "Obama - ha continuato Hamad - è stato chiaro nel ribadire la necessità di due stati per risolvere il conflitto israelo-palestinese, nell’affermare che la colonizzazione deve cessare e nel ricordare le quotidiane sofferenza della popolazione palestinese sotto l’occupazione israeliana".
Israele: speranza di riconciliazione La reazione del governo israeliano al discorso di Barack Obama è quella di rito. L’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu ha espresso la "speranza che l’importante discorso di Obama porti alla riconciliazione tra il mondo araba e musulmano e Israele". Una nota sottolinea l’auspicio che "lo Stato del popolo ebraico possa vivere in pace e sicurezza in Medio Oriente" e non fa menzione della soluzione "due popoli due Stati" ribadita dal presidente americano al Cairo. "Israele - avverte il comunicato - è impegnato per la pace e la sosterrà, tenendo conto dei propri interessi nazionali, prima di tutto e soprattutto la propria sicurezza". Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman loda il discorso definito "importante", perchè fondato sui principi di progresso, giustizia e democrazia. "Questo discorso - ha affermato il capo della diplomazia dello Stato ebraico - è enormemente significativo, perchè il presidente Obama considera la road map e la sua prima fase, la cessazione della violenza, come un passo cruciale verso un accordo finale. Come dice il presidente, la relazione tra gli Stati Uniti e Israele è forte e indistruttibile e resisterà nonostante momenti di legittimo disaccordo".
La Siria: ora fatti concreti La Siria attende atti concreti da parte degli Stati Uniti, e in particolare pressioni su Israele per raggiungere la pace in Medio Oriente.
"Ci aspettiamo da parte degli Stati Uniti delle pressioni concrete su Israele per realizzare la pace in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite", ha dichiarato Elias Mrad, direttore del quotidiano ufficiale al-Baas. Mrad ha detto che il discorso di Obama "non contiene niente di nuovo, prevede la soluzione dei sue Stati, la fine della colonizzazione e la coesistenza pacifica" tra Israele e i Paesi arabi.
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