Lo "Scary Fast" di Apple: così si gioca il futuro nel mondo dei computer

Alla vigilia di Halloween, Apple cerca il rilancio dei Mac: arrivano i dispositivi con la serie M3 dei chip

Lo "Scary Fast" di Apple: così si gioca il futuro nel mondo dei computer
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M3. È con questa sigla che Apple si gioca il futuro nel mondo dei computer, un settore sempre più affollato e nel quale il fascino della Mela ha subito qualche contraccolpo. Ci sono infatti diversi motivi per i cui Mac non stanno funzionando come dovrebbero: la crisi della domanda dopo il Covid e la mancanza di componenti che fanno ritardare le uscite. Ma anche l’aumentata concorrenza dei chip da quando Cupertino ha abbandonato Intel per far da sè, con Qualcomm pronta a far uscire processori per i portatili di livello pari agli M2 e Nvidia che sta lavorando con Arm. Così come il grande lavoro fatto da Microsoft con Windows 10 prima e ora con la versione 11. Roba da far vedere le streghe (è Halloween d’altronde), e poi c’è un tabù da sfatare: ovvero che i Mac non siano adatti per chi ama il gaming. Ecco: la serie M3 dei chip made in Apple dovrebbe far entrare i suoi computer anche in quel fortino.

Tutto quanto sopra è la sintesi del lancio avvenuto stanotte a New York, che per Apple dovrebbe rivoluzionare la linea dei suoi prodotti. Per la prima volta l'azienda ha annunciato tre nuovi chip – ovvero M3, M3 Pro e M3 Max – con una tecnologia a 3 nanometri che fa fare un salto quantico sulla velocità di esecuzione, nella grafica e sulla durata della batteria. Da qui, appunto, la volontà di proporre i Mac anche come strumenti per gli appassionati di videogame.

Apple M3 2

In sintesi, i tre chip si distinguono per queste caratteristiche: la versione M3 ha le stesse quantità di core rispetto all’M2 (otto, più dieci per l'elaborazione della grafica) ma con una velocità maggiore; l’M3 Pro raggiunge fino a 12 core della CPU e fino 18 per la grafica; infine l’M3 Max sale a 16 più 40. A fare impressione sono alcune peculiarità di questi super motori in miniatura, come il “Dynamic Caching”, che alloca in tempo reale l’uso della memoria locale nell’hardware per attivarne solo il quantitativo necessario, e il “Ray Tracing”, che modella le proprietà della luce mentre interagisce con una scena. Roba da sviluppatori avanzati, insomma, e – appunto – per nuove applicazioni che rendono la grafica molto più realistica.

Tutto questo si traduce i nuovi MacBook Pro e iMac, che assumono configurazioni davvero impressionanti, con Ram fino a 48 Gb. E se è vero che il design rimane lo stesso (solo il MacBook Pro assume un nuovo colore grigio siderale), le novità all’interno mettono i turbo ai due modelli. L’iMac da 24 pollici con display 4,5K, dotato di wifi 6E e di una FaceTime camera Hd dal 1080p, grazie al chip M3 aumenta la velocità di 2 volte rispetto alla versione precedente, aggiungendo capacità di intelligenza artificiale e machine learning con il Neural Engine da 16 core. Il MacBook Pro si presenta in tre versioni, una per ogni chip, con capacità monstre per la produzione di contenuti 3D e video editing e una memoria unificata da 128 Gb.

Apple M3 3

Insomma, l’evento “Scary Fast” che precede la notte delle zucche ha aggiunto una spaventosa velocità ai computer di casa Apple, aggiungendo nuovi accessori come mouse e trackpad e tastiera aggiornati con una porta di ricarica Usb-C, come ormai già avvenuto per gli iPhone. I prezzi, ovviamente sono quelli di prodotti di alto livello: iMac parte infatti da 1629 euro, i MacBook Pro – a seconda dei chip – rispettivamente da 2049, 2599 e 3099 euro. Con preordine da oggi e vendira dal 7 novembre.

Ma per i consumatori che si possono “accontentare” di dispositivi pur sempre velocissimi, ci sono sempre in giro i Mac con processori M1 e M2. Che, a questo punto, diventeranno un po’ più accessibili restando spaventosamente performanti.

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