Hunziker, voglia di musical «Sono una Bella stile Disney»

La showgirl premiata come personaggio dell’anno dall’Oscar della Tv: «La prima serata Rai? Io mi sento ancora di Mediaset»

nostro inviato a Sanremo

Nei suoi sogni c’è una commedia sullo stile di Notting Hill, quella in cui battagliavano e s’innamoravano Julia Roberts e Hugh Grant. E le piacerebbe tanto che in Italia ci fossero un produttore e un regista in grado di realizzare un film del genere. Intanto, non è che se ne sta con le mani in mano. Michelle Hunziker, splendida al tramonto sulla terrazza del suo appartamento all’Hotel Royal di Sanremo, attende di ricevere il quarto riconoscimento consecutivo come personaggio femminile dell’anno al Premio regia - Oscar della televisione italiana, in onda ieri sera in diretta su Raiuno. E ieri era anche la sua ultima apparizione (registrata) su Canale 5 alla scrivania di Striscia. Il tg satirico, contando quello ricevuto dalla showgirl, si porta a casa quest’anno (non ha mai mancato un riconoscimento negli ultimi vent’anni) tre premi. Il primo, la Hunziker, in verità lo ricevette come personaggio rivelazione, quando affiancò Bisio a Zelig Circus: pochi anni e zac era sul palco di Sanremo come presentatrice del Festival accanto a Baudo.
Partiamo da qui, Michelle, solo l’anno scorso con lei sul palco il Festival era ancora il più importante evento televisivo, quest’anno è quasi dato per morto, cosa è successo?
«Ah, io mi sono messa davanti alla Tv con popcorn, birra e patatine: l’ho seguito tutto. E devo dire che l’ho trovato bello. Forse ha pesato in maniera negativa la linea troppo goliardica: Sanremo deve trasmettere emozioni. E poi chi lo dice che deve essere giovane? Viva i vecchi: gli artisti e pure gli spettatori che li stanno a guardare».
A proposito, lei dopo Sanremo 2007 avrebbe dovuto condurre un grande show in Rai firmato Bibi Ballandi, dov’ è finito quel progetto?
«Sinceramente non mi sento ancora pronta, non si può affrontare il primo canale Rai così a cuor leggero, voglio girare per molti teatri italiani prima di arrivare lì. Poi mi sento molto Mediaset, ho tanti progetti con loro».
E allora che farà nei prossimi mesi?
«Prima di tutto una estate di riposo, che dedicherò a mia figlia Aurora. A settembre si riparte con Paperissima dove sarò di nuovo accanto a Gerry Scotti. Nel frattempo si gira un altro film-panettone (l’ultimo, Natale in crociera, ha sbancato i botteghini), poi ancora Striscia nel 2009 e si sta anche studiando una nuova sit-com per Italia Uno. Infine vorrei fare un altro musical, anzi sto buttando ami a destra e a sinistra perché qualcuno si faccia avanti».
Perché, nessuno si vuole impegnare?
«È che mi piacerebbe un musical all’americana, una produzione di un classico Disney, sullo stile della Bella e la Bestia, per citare un titolo a caso, con l’orchestra dal vivo. Spero che, tra Ballandi e qualche grande società di produzione europea, il progetto si concretizzi».
Mai pensato a un ruolo drammatico?
«Seguo il consiglio che mi ha dato Raffaella Carrà: “La tua forza è di non cambiare”, agli spettatori piaccio così, solare, sorridente, non vorrei deluderli. I cambiamenti vanno fatti a piccole dosi. E poi c’è tanto bisogno di ridere e far ridere. Piuttosto mi piacerebbe che qualcuno in Italia fosse in grado di realizzare commedie sullo stile di Notting Hill, dove ci sia la risata ma anche i sentimenti: mi ci butterei a capofitto».
Ultimamente i paparazzi la lasciano un po’ stare, segno che la relazione sentimentale con il produttore Luigi De Laurentiis è stabile?
«Direi di sì, anche se, come sempre in questo lavoro, è difficile avere una relazione perché si è lontani e ci si vede poco: io sono una donna che ama essere abitudinaria, litigare anche, ma stare insieme».
Tra due domeniche si vota...
«Non dico cosa voto. Sono fermamente convinta che lo show debba rimanere fuori dalla politica.

Posso solo dire che sono dispiaciuta per il brutto momento che stiamo attraversando, anche se sono convinta che, come diceva Biagi, l’italiano alla fine un modo per cavarsela lo trova sempre. E io non cambierei questo Paese con nessun altro».

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