I colori caraibici di Ugento tra borghi castelli e basiliche

Dal parco naturale in cui è immerso il Vivosa Apulia Resort si parte alla scoperta della terra racchiusa tra i due mari

Cinzia Meoni

La bellezza scenografica del Salento nasconde, ancora oggi, numerosi tesori da scoprire nei piccoli borghi storici che punteggiano questa terra incantata racchiusa tra il Mare Jonio e il Mar Adriatico. Una vacanza nella natura, magari in un eco-resort come il Vivosa Apulia Resort di Marina di Ugento (www.vivosaresort.com) immerso in un parco naturale, permette di godersi la pineta, le dune e poi, finalmente, la lunga spiaggia bianca e il mare cristallino, oltre che ritagliarsi qualche ora per girare nei dintorni tra fortezze, palazzi nobiliari e architetture barocche.

Ugento, con il Castello di origini Trecentesche e la sua costa dai colori caraibici, si trova in una posizione ideale per esplorare il territorio arrivando fino alla sua punta più estrema, Santa Maria di Leuca.

Una macchina, anche a noleggio, è d'aiuto per muoversi nella distesa di uliveti costellata di masserie e piccoli borghi antichi che separa i due mari. In ogni caso le strutture d'accoglienza, a iniziare dal concierge del Vivosa Resort, possono organizzare escursioni guidate sul territorio, mettere a disposizioni biciclette o indirizzare verso i maneggi più vicini per una cavalcata sulle dune, magari al crepuscolo, quando il cielo si tinge d'arancio.

Gallipoli con il suo porto antico, i palazzi barocchi di Lecce e il castello aragonese di Otranto sono mete quasi obbligate per chi giunge, per la prima volta, in Salento. Non mancano però anche altre destinazioni che, a pochi chilometri da Ugento, possono rappresentare una tentazione irresistibile persino alle lusinghe di un resort come il Vivosa Apulia che include, nella tariffa «all inclusive» giornaliera (a partire da 170 a persona a notte), anche un parco avventura e l'utilizzo di una spa circondata da ulivi centenari. Qui chi vuole lasciarsi viziare, trova anche un menù di rituali benessere mediterranei, completamente rigeneranti, a base di prodotti biologici salentini.

Dalla spiaggia bianca che collega Torre San Giovanni con Torre Mozza, in pochi minuti di macchina, si raggiungono Presicce, nota come «città degli ipogei» per la presenza di grotte scavate nel tufo per ospitare i tipici frantoi dell'area (sono 23 in tutto di cui otto nel centro storico); il borgo di Specchia, riconosciuto tra i più belli d'Italia, dove il tempo pare essersi fermato tra dimore aristocratiche e chiese cinquecentesche, e Galatina con la sua Basilica di Santa Caterina di Alessandria le cui pareti raccontano, con un ciclo di affreschi Quattrocentesco, storie bibliche, dell'Apocalisse e il passaggio di San Paolo a cui è legato a doppio filo l'origine del tarantismo. È proprio dal potere di guarire dai morsi degli animali velenosi donato, secondo la tradizione, dal Santo a tre sorelle di Galatina che nasce l'antico rituale che ancora oggi viene ricordato e celebrato nella notte della Taranta a Melpignano (la 22° edizione si terrà il 24 agosto).

Un giro per queste terre è anche un'occasione unica per riempire la dispensa di mozzarelle, burrate e stracciatelle da acquistare nei caseifici locali ma anche in aeroporto a Brindisi prima di ripartire; i taralli; la pasta fresca fatta a mano con grano Senatore Cappelli che si può trovare nei pastifici della vicina Racale; i pasticciotti, dolci di pasta frolla e crema pasticcera (come quelli del Bar Cometa di Ugento) che una volta assaggiati rischiano di causare dipendenza; i vini locali dal Primitivo al Negramaro fino al Malvasia. Non solo. A tutti coloro che amano le feste del patrono salentine e gli addobbi che le rendono uniche, i Fratelli Parisi di Taurisano (www.fratelliparisi.com) propongono da oltre cent'anni luminarie e oggetti di arredo, pezzi unici nel loro genere, anche in versione «casalinga», per portare a casa un pezzo di tradizione.

Un tour nella storia e nella cultura del Salento non si può che chiudere con una cena che esalti i prodotti di questa regione.

A' Puteca, il ristorante à la carte del Vivosa Apulia (accessibile con una integrazione di 30 euro), propone un menù che invita alla convivialità grazie a una coloratissima sfilata di antipasti e a un tripudio di piatti antichi esaltati dall'utilizzo di prodotti presidio Slow Food.

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