Gli amici si scelgono,ma i vicini di casa no .Così quando nellabitazione accanto si trasferiscono dei nuovi inquilini è sempre unincognita. Solitamente si spera che non siano batteristi heavy metal, organizzatori di feste brasiliane a cadenza infrasettimanale, o allevatori di maiali. Purtroppo gli abitanti di Terrile, frazione di Uscio sulle colline recchesi, sono incappati nella terza tra queste temibili e temute categorie. Infatti nel bel mezzo del paese, si è sistemato un allevamento di suini rosati e grufolanti.
E il nodo è proprio qui: nulla vieta ad alcuno di allevare animali, ovviamente nei limiti della legalità e del rispetto degli stessi, siano essi maiali, civette, o toporagni; il punto è che se si installa un allevamento nel bel mezzo di un centro abitato, tra le case, può quantomeno sorgere qulche piccolo problema. Primo fra tutti una puzza insopportabile.
A questo punto la questione si fa spinosa: gli abitanti chiedono leliminazione o perlomeno il trasferimento lontano dalle case, degli sgraditi inquilini, ma daltra parte lattività dell«allevatore» dopo attenti accertamenti è risultata del tutto legale, Il sindaco Massimiliano Bisso, sommerso dalle segnalazione, ha ottenuto lintervento dei carabinieri e dei funzionari della Asl, di cui si attende a breve una relazione e dalla quale potrebbero scaturire eventuali provvedimenti.
Provvedimenti che però verterebbero unicamente a verificare il rispetto degli standard igienici di legge, e difficilmente porterebbero a un trasferimento in massa dei «babes». A questo punto a Terrile non rimane che organizzare la sagra del porcello allo spiedo.
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