I portoghesi in bicicletta ora dovranno pagare

LISBONA, 19 febbraio 2006. Niente referendum, in Portogallo, sulle targhe alle biciclette. Con un decreto speciale, il governo ha infatti reso obbligatoria, a partire dall’1 gennaio prossimo, la targa per tutte le bici. Per iscrivere al Registro la propria due ruote, comunque, i portoghesi non dovranno far altro che versare, collegandosi al sito del ministero della Viabilità, la quota una tantum di 3000 euro. La targa (che si può scegliere se personalizzare o meno) verrà loro recapitata, assicurano al ministero, entro una settimana.
«È una decisione assurda - afferma Luis Futre de Souza, esponente del sindacato dei cicloamatori di Lisbona - che penalizza proprio chi, come noi, dimostra con i fatti e non con le parole la propria sensibilità verso i problemi dell’inquinamento. Ma faremo sentire la nostra protesta. Organizzeremo manifestazioni in tutto il Paese. Quel decreto è una vergogna».
«La gente deve capire - ribatte il professor Manuel Ruiz, autore del nuovo Piano Nazionale dei Trasporti Urbani - che anche le biciclette “pesano” molto sul traffico.

E ricordo che le entrate provenienti dal costo delle targhe verranno prontamente investite in parcheggi custoditi gratuiti per le due ruote». Una curiosità: il professor Ruiz in gioventù è stato ciclista di buon livello, ma una rovinosa caduta gli ha troncato la carriera.

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