I soldi agli oratori fanno arrabbiare la sinistra

Un’interrogazione al Consiglio per «ottenere dal Comune una valutazione e riconsiderazione della spesa per gli oratori nel prossimo bilancio» e se possibile cancellarla. Firmata dai radicali milanesi. E sottoscritta, sui social netowork, da Sel. Troppi, per il capogruppo Marco Cappato i 550mila euro destinati quest’anno agli oratori sulla base del bilancio 2011, previsti da una Convenzione «firmata il 20 settembre» scorso da Palazzo Marino e Fondazione diocesana per gli oratori.
«Per quanto anche noi riteniamo meritorie molte attività sociali, sportive e culturali che si tengono negli oratori - affermano i Radicali -, chiediamo che per il Bilancio 2012 si ponga termine a una procedura di finanziamento che non fornisce alcuna garanzia nè sul piano dei principi di laicità, nè su quello dei risultati ottenuti con quei fondi. Nell’ambito della procedura di revisione della spesa - concludono - ci auguriamo che si verifichi attentamente questa voce, valutando possibili utilizzi alternativi ad esempio a favore della scuola pubblica».
La Convenzione, spiegano i Radicali in una nota, prevede che il Comune «promuova azioni di sostegno dell’attività oratoriana sviluppata nel corso dell’anno, grazie a un cospicuo finanziamento, che viene rinnovato ogni anno da molti anni». «Noi abbiamo recuperato le copie degli ultimi tre anni, sempre per lo stesso importo di un miliardo di vecchie lire - affermano - senza alcuna competizione con altri soggetti».
Ma anche Sel con Luca Gibillini va all’attacco: «È prassi, fin dal 2008, per il Comune di Milano, finanziare con 550.000 euro a fondo perduto e senza rendicontazione gli oratori milanesi, vista la funzione sociale... etc.

Ecco, le prassi vanno cambiate - scrive su facebook -: Non trovo giusto questo finanziamento senza bando, senza giustificativi, senza raziocinio. Risparmiare è imperativo per tutti, anche per gli oratori, che attingono già dall’8 per mille, dalle esenzioni ICI e via dicendo».

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