"Ventimila tunisini giunti nelle scorse settimane possono circolare liberamente nell’area di Schengen con i permessi di soggiorno temporaneo che stiamo rilasciando. L’unico modo per bloccarli sarebbe sospendere Schengen, mi auguro che non si arrivi a questo. Quella sarebbe la fine dell’Europa". E' la posizione del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che, dopo il Consiglio dei Ministri ha assicurato che il Viminale sta "accelerando la stampa dei documenti con fotografie e impronte digitali. Sono documenti validi per circolare nell’area Schengen". E a chi gli segnala che Francia e Belgio stanno approntando delle contromisure, Maroni replica: "Che questi Paesi mostrino i muscoli dimostra proprio che che i tunisini possono circolare nel territorio dell’Unione Europea. Se non li vogliono far entrare, devono sospendere Schengen...".
L'accordo con la Tunisia Il ministro ha anche ricordato che a Lussemburgo sono stati votati i pattugliamenti congiunti. "Se avverrà, e spero che almeno su questo la Ue si darà una mossa,
possiamo pensare di riuscire a chiudere i rubinetti". Intanto Maroni ha illustrato ai ministri la situazione dell’accordo con la Tunisia, "che è soddisfacente, perchè i rimpatri proseguono secondo programma.
Insieme all’intesa in sede Frontex per il pattugliamento congiunto europeo delle coste nordafricane, si può dire che si va verso la chiusura del rubinetto".
L'Europa si impegnerà Resta fiducioso anche il premier Silvio Berlusconi, che durante il Consiglio dei ministri ha assicurato che l'Ue si impegnerà nel trovare una soluzione al problema. Il premier ha spiegato che l’incontro tra il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, e il governo tunisino è andatop ositivamente: Barroso mi ha garantito che incontrerà il governo tunisino e lo incoraggerà ad accettare il piano italiano sull’immigrazione. E mi ha assicurato, ha ribadito, che l’Europa farà la sua parte. Barroso ha detto con grande chiarezza che la Ue è pronta ad aiutare l’economia della Tunisia, ma solo se il Paese si impegnerà a contenere questo vero e proprio tsunami che c’è stato fino a oggi".
La proposta francese Intanto dalla Francia arriva una proposta. Non di Sarkozy, ma di Marine Le Pen, leader francese del Fronte Nazionale d'estrema destra: "Dobbiamo chiedere con urgenza la sospensione dello spazio Schengen", ha detto parlando dei problemi legati all’immigrazione nordafricana proveniente dall’Italia.
La provocazione di Bossi L'ultima esternazione di Umberto Bossi è destinata a far polemica. Parlando con i giornalisti a Montecitorio, il Senatùr lancia una provocazione in risposta alla Francia, rea di aver respinto i permessi temporanei per i migranti. "Boicottare i prodotti d'Oltralpe", dice il ministro per le Riforme, motivando la sua frase così: "Si fa bene. Anche i francesi hanno boicottato il latte padano. Chi la fa l'aspetti...". Se da un lato il Senatùr attacca, dall'altro tende a smorzare i toni. E lo fa correggendo a modo suo le affermazioni di Castelli. Sparare agli immigrati? Castelli ha detto soltanto che quelli sono i rischi, i rischi dell'esasperazione, ma spero che non si arrivi a tanto. Sono convinto che alla fine il buon senso prevarrà".
Europa inerte La Le Pen critica, inoltre, l'Europa senza mezze misure: "I fatti mi hanno dato ragione. L’Unione europea non ha fatto nulla". E ha aggiunto di capire la posizione di Silvio Berlusconi, che "di fronte all’inerzia dell’Europa approfitta delle regole europee per alleggerire il fardello. Del resto sono perfettamente d’accordo con Berlusconi quando dice che gran parte di questi clandestini non vogliono restare in Italia ma andare in Francia o in Germania. Paradossalmente a causa delle regole di Schengen, essi possono farlo attraverso la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo". La leader del Fronte Nazionale chiede inoltre un incontro al ministro italiano degli Interni, Roberto Maroni, che nei giorni scorsi aveva proposto un'Italia fuori dall'Europa.
"Se vuole ricevermi nei prossimi mesi", ha detto Marine Le Pen, "sarebbe molto interessante parlare di questa cosa. Serve una riflessione seria sulla fine dell’Ue. L’Unione europea brilla della luce di una stella morta".
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