Impasse urbanistica, Fdi attacca sul bilancio

La posizione di FdI sull'urbanistica sarebbe stata quella del buon senso: un buon padre di famiglia avrebbe colto lo spunto di riflessione, promosso il dibattito in Consiglio Comunale e approvato le due proposte

Impasse urbanistica, Fdi attacca sul bilancio
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È stato approvato martedì il bilancio di previsione 2025 del Comune ma non senza polemiche. Tra le più aspre quelle del gruppo di Fratelli d'Italia che sul tema dell'Urbanistica ha lanciato due proposte tradotte in emendamenti che sono state bocciate e potrebbero avere forti ripercussioni. «Avevamo chiesto due cose molto semplici ma importanti - commenta Riccardo Truppo capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune -. Innanzitutto che si costituisse un fondo di garanzia da 150 milioni di euro al fine di preparare il Comune ad eventuali contraccolpi derivanti da possibili processi, indagini in corso, richieste danni, mancati oneri o mancate monetizzazioni».

Come noto sono circa una ventina le inchieste aperte dalla Procura per la realizzazione di torri, autorizzate con Scia e non con piano di intervento, che sono finiti nel mirino della Procura. Tre i cantieri sequestrati. Proprio martedì, giorno dell'approvazione del bilancio, la Rete dei comitati metropolitani ha consegnato in Procura i documenti relativi ad altri 4 progetti «sospetti».

«Abbiamo richiamato l'invito che dalla Procura era stato rivolto al Comune (annunciato più volte a mezzo stampa addirittura da Repubblica) di ipotizzare un percorso di giustizia riparativa - spiega ancora Truppo - una sorta di patteggiamento senza riconoscimento di responsabilità previsto dalla riforma Cartabia, che avrebbe permesso di guidare il processo e soprattutto dare certezza al sistema. Si apre quindi, un nuovo capitolo della responsabilità del Sindaco sull'urbanistica».

La posizione di FdI sull'urbanistica sarebbe stata quella del buon senso: un buon padre di famiglia avrebbe colto lo spunto di riflessione, promosso il dibattito in Consiglio Comunale e approvato le due proposte. Invece la discussione avvenuta in presenza del sindaco e alla presenza dell'assessore Tancredi non ha ricevuto commenti, nonostante siano stati dal sottoscritto più volte sollecitati. «Si apre, dunque, un nuovo capitolo del Salva Milano che oggi il Presidente del Senato ha definito più un Salva Sala, attacca Truppo - rappresentando tutte le sue perplessità per una norma in aula a gennaio, a questo punto con tante diffidenze e senza carburante.

Ritengo che la Procura avrebbe colto con interesse una pronuncia positiva del Comune a dialogare per il rilancio dell'ipotesi di giustizia riparativa - conclude -. Il Comune ha chiuso la porta in faccia ad una procedura che poteva essere la soluzione. Valuteremo una segnalazione alla Corte dei Conti e un esposto».

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