Imprenditori e droga a Spezia: maxi sequestro e 14 arrestati

Imprenditori e droga a Spezia: maxi sequestro e 14 arrestati

Alberto Vignali

da La Spezia

Scatta all'alba il blitz della polizia che in poche ore porterà, alla Spezia ed in altre cinque regioni italiane, al sequestro di 1500 chili di hashish, 60 di cocaina e all'arresto di quattordici persone. Ieri in manette sono così finiti anche degli imprenditori edili che operano nel nord Italia, noti ristoratori spezzini e dipendenti di grosse aziende nazionali di autotrasporto, alcuni dei quali con importanti legami con narcotrafficanti stranieri.
L'operazione, denominata «the transponder», ha sgominato una banda finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La droga veniva importata dalla Spagna, dal Nord Africa e dal Sud America, per poi essere stoccata alla Spezia e, successivamente, inviata verso il centro ed il nord Italia.
Nel bilancio del blitz antidroga della polizia spezzina, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Genova, con un'importante collaborazione con l'Fbi statunitense (per rintracciare alcuni cittadini del Sud America), anche ad una trentina le perquisizioni che hanno riguardato Udine, Roma, Massa e Milano.
Le indagini sono partite nel settembre del 2004, sulle tracce di un imprenditore edile spezzino che aveva messo su un'organizzazione criminale grazie alle «conoscenze» fatte durante un periodo di detenzione in Spagna, dove venne arrestato nel 2000 mentre cercava di importare in Italia 3500 chili di hashish. Coinvolti nel sodalizio criminale, (strutturato su quattro livelli gerarchici dai trafficanti internazionali spagnoli e francesi attraverso i promotori italiani ai capi di singole cellule operative ai semplici pusher) anche altri piccoli imprenditori locali, che coprivano le importazioni di cocaina e hashish attraverso le proprie attività commerciali.
Secondo gli inquirenti il leder della banda sarebbe un imprenditore di Treviso, Giuseppe Tassitano, mentre tra i referenti spezzini, su più livelli, vi sarebbe Roberto Piras che lavora come impiegato in una ditta di autotrasporti, Andrea Bertolini (un noto ristoratore di Lerici), Giorgio Lorenzetti (anch'esso noto ristoratore) e Luca Landi, mentre a Milano vi era un autista del servizio disabili, Paolo Lucherini.
L'imponente operazione antidroga, condotta dalla locale Squadra mobile e coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine (Dac) della Polizia di Stato, ha avuto un lungo percorso d'indagine. Da tempo gli investigatori sospettavano che dal Marocco, via camion, arrivasse in Italia una fornitura costante di hascisc e che dalla Colombia via nave sino Barcellona in Spagna e poi su autotreni sino a Spezia arrivasse la cocaina.
Nel corso della primissima fase dell'operazione sono stati scoperti tre grossi carichi di stupefacenti provenienti da Spagna, Nord Africa e Sud America.

A giugno, a Ventimiglia, vi fu un maxi sequestro di hascisc (circa una tonnellata) ed a marzo alla Spezia venne fermato un camion con 60 chili cocaina (ai due autisti spagnoli fu fatto credere che si trattava di un controllo casuale). Un altro sequestro venne poi fatto in Versilia. La droga veniva addirittura nascosta all'interno dei carichi edili senza che le aziende di trasporto e i destinatari ne sapessero nulla.

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