Le imprese si mostrano più responsabili rispetto allimpatto delle proprie attività sullambiente perché questo impegno ha riscontri ben oltre lopportunità contingente e i benefici puntuali dimmagine. Per prosperare nel lungo periodo, infatti, guardare al solo conto economico non basta, ma è necessario ottenere e mantenere un riconoscimento sociale che diventa strategico. Ne hanno preso atto le compagnie petrolifere e le società del settore dellenergia, che in materia testimoniano un rinnovato attivismo. Non fa eccezione il gruppo italiano Erg, che al piano di investimenti pianificato per il prossimo quadriennio, 2,5 miliardi di euro, intreccia le linee guida della responsabilità sociale dimpresa.
«Questi concetti - dicono da Erg - si rifanno ai principi che informano la politica Health, Safety and Environment: gli stessi che utilizziamo come strumento fondamentale di organizzazione e gestione. Ecco dunque ladozione progressiva, per ciascun sito operativo, di un sistema integrato Salute, Sicurezza e Ambiente, certificabile secondo gli standard riconosciuti a livello nazionale e internazionale». È così che il gruppo ha conformato alle norme Iso 14001 i propri impianti produttivi e ha definito un programma di certificazioni, pienamente sviluppato tra il 2003 e lo scorso anno, teso a concretizzare pratiche gestionali capaci di prevenire e minimizzare i rischi connessi alloperatività di ogni giorno. «Conciliare la creazione di valore economico con una gestione ambientale socio-responsabile è parte di quei principi dimpresa che hanno caratterizzato negli anni la nostra attività. Il gruppo è parte integrante del territorio in cui opera, e come tale è impegnato a far percepire la presenza dei propri siti industriali come un'opportunità di crescita e di sviluppo nel rispetto delle reciproche necessità, coinvolgendo le comunità locali in unopera di valorizzazione economica, sociale e culturale del territorio stesso, nel pieno rispetto dellambiente. Ed è questo ciò che Erg intende per sviluppo sostenibile».
Un impegno dichiarato che, attraverso progetti mirati di valenza sociale, può portare a definire una migliore etica di relazione fra industria e territorio. Come accade con il sostegno delle attività degli organismi e delle associazioni che agiscono nel settore socio-sanitario, nel campo della formazione e in quello della salvaguardia degli ecosistemi. «Oltre alle iniziative di questo tipo rivolte alle comunità locali - sottolineano da Erg - il gruppo sviluppa le proprie attività di business come attore responsabile del panorama energetico nazionale e contribuisce attivamente al raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Le principali linee dazione riguardano luso di fonti fossili a bassa emissione di Co2, come il gas naturale, laumento dellefficienza energetica, con la costruzione di impianti a ciclo combinato e cogenerativi, e lo sviluppo nellimpiego di fonti rinnovabili».
In questo contesto sinquadra lattuazione del piano dinvestimenti che Erg ha avviato nel settore della produzione di energia elettrica da fonti eoliche in Italia e allestero, programma per il quale è stata di recente acquisita la società Enertad.
Inoltre, il gruppo italiano sta valutando lopportunità di realizzare, allinterno delle proprie aree industriali, nuovi impianti di produzione di biocombustibili, che, in base al programma di sviluppo europeo e nazionale, dovranno costituire una parte progressivamente più ampia dellapprovvigionamento energetico.
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