Incontri clandestini di Silvio e il bacio tra il Papa e l'imam: spot che non scioccano più

Il portale di incontri extraconiugali sceglie il Cav come testimonial. E Benetton fa baciare il Papa e l'imam del Cairo. Ma queste ennesime pubblicità "choc" sono solo un cliché

Incontri clandestini di Silvio e il bacio tra il Papa e l'imam: spot che non scioccano più

In via Senato, a Milano, un mega cartellone immortala un Silvio Berlusconi testimonial per un portale di incontri clandestini. Qualche chilometro più in là, in piazza Duomo, un altro cartellone choc in cui il papa Benedetto XVI bacia l'imam Al Ahzar, la moschea del Cairo. Tornano le pubblictà choc, tornano i guizzi di pubblicitari bruciati che non mirano ad altro che a far parlare di sé e del prodotto. E se il Cavaliere diventa - suo malgrado - il testimonial di Ashley Madison, il portale di incontri extraconiugali lanciato nel Belpaese dall'ex procuratore sportivo Noel Biderman, l'immagine del Santo Padre viene rubata dal colosso fondato nel 1965 da Luciano Benetton. Ma fanno ancora stupore queste immagine giù usate e abusate per incuriosire i passanti? Il volto del Cavaliere è ormai un must per la Rayan Aair, mentre di vignette e sfottò al Pontefice se ne vedono ogni giorno. Insomma, certe pubblicità fanno più parlare gli addetti ai lavori che la gente comune.

Sono passati i tempi di Oliviero Tascani, la cui pubblicità - un bacio tra una suora e un prete - veniva censurata, dopo infinite polemiche e lamentele, dall'Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Era il 1991. A distanza di dieci anni Benetton ci prova di nuovo con una campagna choc al cui centro c'è sempre un bacio. Un bacio omosessuale, questa volta. E per di più tra il papa Benedetto XVI e l'imam del Cairo. A Milano e a Roma è già guerriglia marketing. Nella Capitale, poco dopo le luci dell'alba, è stato srotolato su Ponte dell’Angelo, a pochi passi dal Vaticano, un manifesto con l’immagine del Santo Padre che si bacia con il capo della chiesa egiziana. Un'operazione che ha subito attirato l'attenzione di molti turisti e passanti che si sono fermati per fotografare il fotomontaggio. Un fotomontaggio che, va da sé, non mancherà di far discutere e dividere l'opinione pubblica. Stesso blitz anche nel capoluogo lombardo: in Piazza Affari, proprio davanti alla Borsa, e in Piazza Duomo è stato srotolato un altro fotomontaggio. Questa volta i protagonisti del bacio sono il presidente americano Barack Obama e il capo del governo cinese Hu Jintao. La nuova campagna politically uncorret del gruppo di Ponzano è stata intitolata "Unhate", contro l’odio.

"Noi non l'avremmo mai tradita", recitava il cartellone "firmato" da Ashley Madison. Il portale nasce dall'esperienza di Biderman con i campioni della pallacanestro americana. Ai giocatori l'ex procuratore sportivo garantiva estrema riservatezza per le "scappatelle" extraconiugali. "Prima di sbarcare nel vostro Paese – ha spiegato Biderman – avevo bisogno di espandermi e di consolidare il marchio. Certo, le vicende di Berlusconi mi hanno ispirato". E quindi: quale slogan migliore del bunga bunga? Il cartellone è stato subito ritirato. Però, è stato visto e ha fatto il giro dei quotidiani. Si conferma, ancora una volta, lo stile di pubblicità "scomoda": un tempo vero e proprio marchio di fabbrica dell’azienda veneta, adesso stile abusato dalla maggior parte delle società che puntano a far parlare di sé non tanto grazie al prodotto quanto allo spot. Da Rayan Air a Yamamay, la lista è davvero lunga.

In realtà, di scomodo e polemico c'è davvero poco. Non che non darà fastidio, ma dopo vent'anni di pubblicitari rampanti i fotomontaggi choc e impegnati, le immagini graffianti e scorrette, i messaggi contro corrente e rivoltosi si sono omologati.

L'effetto? Lo choc si è trasformato nella mera accettazione dell'ennesima pubblicità choc, il messaggio anti conformista è invecchiato in uno status che puzza di vecchio. Anche lo stupore è diventato quotidianità. E le ennesime campagne "choc" non fanno altro che annoiarci.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica