Una svolta alimentare arriva da alcuni studiosi dell'Ucr, l'Università della California Riverside, che hanno scoperto un modo efficace per rendere le patate più sicure con la completa rimozione dei composti tossici. In questo modo si potranno mangiare e conservare nel mondo migliore ma soprattutto il loro consumo può rendere facile la loro coltivazione anche in ambienti estremi.
Il ruolo della proteina
Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Science e mette in evidenza il ruolo di una proteina che ne regola la biosintesi e chiamata "Game 15": prima di tutto occorre dire che le piante di patate producono in maniera naturale alcune sostanze chimiche per essere protette dagli insetti: queste sostanze si chiamano glicoalcaloidi steroidei (Sga) e abbondano sia nelle parti verdi delle bucce di patate ma anche dove avviene il germogliamento rendendo le patate un pericolo per insetti ed esseri umani. "Questi composti sono essenziali per le piante per tenere lontani gli insetti, ma rendono alcune parti di queste colture non commestibili", ha spiegato Adam Jozwiak, biochimico molecolare della Uc Riverside che ha guidato lo studio. "Ora che abbiamo scoperto il percorso biosintetico, possiamo potenzialmente creare piante che producono questi composti solo nelle foglie, mantenendo al sicuro le parti commestibili".
Come funziona il nuovo meccanismo
Grazie alla scoperta di un meccanismo genetico fondamentale per la produzione di Sga, gli scienziati sarebbero adesso in grado di ridurre il materiale tossico prodotto dalle patate ma lasciando intatte le difese naturali delle piante. Eliminando queste sostanze potrebbero essere più facilmente conservabili anche all'aria aperta ed è qui che entra in gioco la proteina "Game 15" che funziona sia come enzima ma anche come "impalcatura" per produrre Sga. Lo stesso mecccanismo avviene anche nei pomodori specialmente quando sono ancora acerbi così come nelle radici e negli steli. Riuscendo a inibire Game 15, gli scienziati hanno eliminato Sga ma rendendo le piante di patate più vulnerabili agli attacchi dei parassiti.
Adesso, però, già a partire dalle stesse piante è possibile controllare dove può avvenire la produzione di Sga (per esempio nelle foglie e non nelle patate), così da poter conservare lo strato protettivo ma eliminare quella tossicità dannosa causata dalla luce del Sole. "Le patate si potrebbero conservare in cucina senza preoccuparsi del Sole che le fa produrre più Sga. E si potrebbero mangiare quando si vuole riducendo lo spreco alimentare", ha sottolineato Jozwiak.
Cosa può cambiare
Questi risultati potrebbero favorire anche altre piante e favorire la loro coltivazione in spazi ristretti come avviene nell'agricoltura verticale. "Per l'agricoltura spaziale, dove ogni parte di una pianta potrebbe dover essere commestibile, questi risultati sono particolarmente promettenti". Quando la frutta è ancora di colore verde (quindi acerba) può essere tossica ma nel corso della maturazione le molecole si trasformano al punto che diventano commestibili. "Limitando gli Sga alle parti non commestibili delle piante, sia gli agricoltori che i consumatori potrebbero trarre vantaggio da colture più sicure e versatili.
Siamo entusiasti del potenziale di questa scoperta", ha detto Jozwiak. "È emozionante pensare a come ora possiamo estendere significativamente la durata di conservazione di colture come le patate e ridurre lo spreco alimentare sulla Terra e oltre", conclude Jozwiak.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.