Stefano Fiore
Branca e Oriali erano stufi di andare a Londra sperando di limare il prezzo su Carvalho e Deco. Così ieri Oriali ha dato una pesante sterzata al piano B, apparecchiando quello di riserva.
E che riserva: si tratta di Lucio, 31enne capitano della nazionale brasiliana, da cinque anni puntello del Bayern Monaco. Il difensore voleva cambiare aria, Van Gaal non si è opposto. L’Inter, a fari spenti, gli ha preparato un triennale da 3.8 milioni all’anno, e scavato il posto di titolare al fianco di Samuel. È atterrato ieri a Milano, oggi sosterrà le visite mediche. Le sue prime dichiarazioni: «Sono arrivato in un top club, felice di essere allenato da Mourinho». Moratti ha parlato personalmente con Rummenigge per una conclusione positiva dell’affare ma ha aggiunto: «Con Lucio, rinunceremo a Deco e Carvalho: non possiamo comprare quaranta giocatori». La rosa è troppo ampia, si sa. In tal senso ieri Fernando Hidalgo, procuratore di Burdisso, ha ricevuto una chiamata da corso Vittorio Emanuele. Il senso: «Abbiamo troppi centrali, sarebbe meglio che il tuo assistito andasse via». Ora i centrali sono sette, Rivas partirà di sicuro.
Tornando a Lucio, come annunciato dal sito del club bavarese, ha rescisso il contratto ma l’Inter pagherà lo stesso al Bayern una cifra vicina ai 4,5 milioni come conguaglio. Con la variabile Mancini: i bavaresi potrebbero prenderlo in prestito, trasformando così l’operazione-Lucio in uno scambio. L’unico ostacolo rimane l’ingaggio dell’ex romanista, che il Bayern giudica alto.
Ma Mourinho non può stare tranquillo: acquistato il rinforzo in difesa, rischia di perdere la sua stella offensiva. Infatti gli affari tra Inter e Barcellona potrebbero non limitarsi al solo Maxwell (che ha lasciato il ritiro nerazzurro a Los Angeles e sarà presentato oggi in Spagna): ieri il presidente blaugrana Joan Laporta era segnalato a Milano insieme al ds Beguiristain. Motivo? L’assalto a Zlatan Ibrahimovic. I due dirigenti si sono presentati con l’offerta di 25 milioni più i cartellini di Samuel Eto’o e di Alexander Hleb. Guardiola avrebbe spinto per accelerare la trattativa, visti i colpi dei rivale del Real. Mourinho invece non sarà contento: rinunciato ai pupilli Deco e Carvalho, vedrà il suo miglior attaccante rimpiazzato certo da un campione ma non quel Drogba per cui avrebbe fatto carte false.
Con l’approdo di Ibra a Barcellona, si spegnerebbe il sogno di David Villa. Il giocatore non ne vuole sapere di rimanere al Valencia e si è lanciato: «La differenza tra quello che il mio club chiede (50 milioni) e il Barcellona offre (42), la copro io». Otto milioni di contributo personale: un sacrificio enorme che però non lo ripagherà. Gli unici club disposti a investire su di lui ora rimangono il Chelsea e, forse, il Manchester City.
Poche novità sul brasiliano desiderato dalla Milano rossonera: Luis Fabiano. Il procuratore del giocatore ha detto: «Vale 20 milioni, il Milan voli a Siviglia, faccia un passo avanti e alzi l’offerta». Galliani ha confermato che la trattativa in ogni caso va avanti e ha anche risposto con un sorriso al presidente del Siviglia che aveva giudicato bassa l’offerta dei rossoneri: «Beato Del Nido che pensa che 14 milioni siano una cifra irrisoria...».
Il Livorno ha ufficializzato Cristiano Lucarelli («Sono più emozionato della prima volta, Tavano stia tranquillo: la fascia di capitano resta sua») mentre la Roma pensa a Rubinho in caso di rinuncia a Doni. Preziosi ha rilanciato: «Datemi Brighi». Nei prossimi giorni il colloquio tra il portiere e il presidente del Genoa farà chiarezza.
Il Real Madrid continua a fare notizia: per Kakà ha fissato una clausola rescissoria di un miliardo, la stessa imposta a Cristiano Ronaldo. In pratica Florentino Perez comunica agli sceicchi: «Girate alla larga». A queste cifre il messaggio verrà recepito.
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