Quel finanziamento fantasma di Emiliano: il giallo delle coop per i migranti

Un'erogazione da parte della Regione Puglia, che non compare sul sito del Ministero dell'Interno e non presenta il nome dell'aggiudicatario, per la gestione di Borgo Mezzanone. Ma nel ghetto, al momento, non c'è nessuno

Quel finanziamento fantasma di Emiliano: il giallo delle coop per i migranti

Le vicende legate al presunto “business migranti” e agli appalti milionari sui centri accoglienza continuano e sembrerebbe non si siano mai fermate. Come già abbiamo documentato, al centro di questo vortice c’è ancora la Medihospes, uno dei colossi dell’accoglienza che opera in tutt’Italia ma principalmente a Roma e in Puglia, dove ha anche la sede.

Ed è proprio in Puglia che la coop, legata a Mafia Capitale, è stata al centro di un’inchiesta a causa della gestione del ghetto di Borgo Mezzanone. Nel 2018, dopo un anno di presenza nella “casa” del deputato Soumahoro - che non ha mai proferito parola sulla questione - il Viminale decise di revocare il bando - che già in partenza presentava qualche magagna come già abbiamo raccontato - a causa delle condizioni inumane in cui venivano fatti vivere i migranti. La coop di Camillo Aceto, che al tempo si chiamava Senis Hospes, fu quindi “sfrattata” senza però conseguenze giudiziarie concrete. Subito dopo venne infatti indetto una nuova procedura aperta alla ricerca di un nuovo gestore per il Cara di Borgo Mezzanone, questa volta diviso in lotti per, come ha sottolineato il Presidente della Regione Michele Emiliano, evitare l’egemonia di una sola realtà.

Ed è sempre Emiliano che nel 2021 firma un protocollo d’intesa specifico sulla “riconversione di Borgo Mezzanone” tra Regione, Provincia di Foggia, Prefettura di Foggia e Ministro dell’Interno. Il nuovo bando mette sul tavolo la cifra di poco più di due milioni e mezzo di euro che vanno aggiunti, peraltro, ai fondi Pnrr emessi dal governo Draghi proprio per lo smantellamento dei ghetti foggiani e che corrispondono a 103 milioni di euro. L’iter di aggiudicazione va però a rilento e si protrae per anni così da sembrare più complesso e lungo del previsto. Consultando i documenti, infatti, si legge di un annullamento improvviso del bando, per poi tornare attivo solo pochi giorni dopo, il tutto senza il nome degli offerenti.

Poco chiara, però, è la scoperta de IlGiornale.it di un finanziamento fantasma da parte della Regione Puglia. Proprio il 12 ottobre 2021, nemmeno tre mesi dopo l’indizione del suddetto bando per “Interventi urgenti per la realizzazione di insediamenti per ospitalità migranti presso il Cara di Borgo Mezzanone”, compare un’erogazione di poco meno di 700mila euro da parte della Regione Puglia per l’affidamento di uno dei lotti. Affidamento che sul sito del Ministero dell’Interno non compare, nonostante il protocollo d’intesa sancisca la cooperazione tra gli enti. I dettagli, inoltre, non ci sono: è presente solo il nome dell’incaricato del procedimento - tale Roberto Polieri - ma il nominativo a cui è stato liquidato quell’importo non compare.

Ma c’è di più: cercando di accedere alla documentazione, che dovrebbe essere pubblica, si legge: “la presente è riservata ai soli operatori invitati dalla stazione appaltante” e cioè dalla Regione Puglia.

I dubbi sembrerebbero inevitabili: a chi sono andati quei soldi e per quale reale motivo, visto che al momento Borgo Mezzanone non è gestito da nessuno?

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