Una delle principali sfide di questo periodo storico è quella delle migrazioni. Giorgia Meloni lo sa bene e lo ha ribadito a più riprese. Solo pochi giorni fa il premier si esprimeva così a riguardo: “Il Mediterraneo ha bisogno di essere percepito non come un luogo di morte e irregolarità causate da trafficanti di vite umane”. A integrare le tesi del presidente del Consiglio, vengono in aiuto gli ultimi dati resi pubblici da Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
Dati Frontex: 308 mila ingressi irregolari
L’agenzia europea, la stessa che in un famoso rapporto definiva le navi Ong come un “pull factor” per gli immigrati irregolari, ha pubblicato gli ultimi numeri inerenti agli ingressi irregolari nell’Unione Europea. I dati sono impressionanti di per sé ma, se confrontati con i numeri degli anni precedenti, rappresentano perfettamente la misura del problema geopolitico. Da gennaio a novembre di quest’anno sono stati registrati 308 mila ingressi irregolari nell’Ue. L’aumento, si legge nella nota dell’agenzia, è del 68% rispetto all’anno scorso. I Balcani e il Mediterraneo sono le due zone più colpite dalle migrazioni irregolari. L’ultimo bollettino, presentato dall’agenzia europea, ribadisce il concetto e prova a offrire una spiegazione plausibile. “L’elevato numero di attraversamenti illegali sulla rotta dei Balcani occidentali – nota l’agenzia - può essere attribuito a ripetuti tentativi da parte di migranti già presenti nella regione e all’abuso dell’accesso senza visto alla regione”. Ovviamente, la rotta che più interessa al governo italiano, è quella del Mediterraneo. I numeri di Frontex non sono rassicuranti: “Nel Mediterraneo centrale sono stati registrati 93 mila ingressi, con un aumento in un anno del 49%”.
La linea del governo
Il nodo dell'immigrazione irregolare, come appena dimostrato dai dati, è una questione o meglio ancora, la questione geopolitica del millennio. Le ripercussioni di questi attraversamenti si abbattono sul governo di centro destra in carica e gli scontri tra maggioranza e opposizione non sembrano placarsi. A pochi giorni dallo sbarco di tre navi Ong nei porti di Salerno, Bari e Lampedusa il governo è stato accusato dai suoi sostenitori di aver abbandonato la linea dura sul fronte immigrazione e sbeffeggiato ironicamente dall’opposizione. Sul tema è tornata Giorgia Meloni, nel secondo apppuntamento della rubrica “Gli appunti di Giorgia”. La posizione del governo non prevede passi indietro: “Il governo non intende cambiare posizione sul tema, in italia non si entra illegalmente, vogliamo combattere il traffico di esseri umani e le morti in mare”.
“Il coinvolgimento dell’Europa è fondamentale” aggiunge Meloni annunciando per la prossima settimana “nuove norme per fermare la tratta”. Su questo tema, conclude la premier “non intendiamo mollare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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